AL SOJ
L’ufficio del Dazio a Fontevivo era al piano terra del Municipio e il daziere titolare, mio nonno, era spesso fuori con il veterinario comunale a timbrare e controllare bestiame. In ufficio doveva stare la nonna, perché la gente aveva bisogno di fare domande, pagare piccole bollette, dichiarare cose. Il nonno faceva però fatica a tenerla in ufficio perché casa loro era proprio di fianco al Municipio e c’era sempre qualcosa da fare in casa, un minestrone che stava sobbollendo, una torta in forno, vetri che era urgente lavare e così via – una scappata, un attimo .....
Un giorno, il nonno tornò da un giro lavorativo e trovò l’ufficio chiuso, con un biglietto attaccato che
diceva che in caso di bisogno dovevano andare alla casa del daziere lì di fianco. Siccome in paese tutti
sapevano tutto di tutti lo aggiornarono immediatamente che la nonna era andata a casa, in lavanderia, a
fare il bucato grosso con la vicina. Allora le lenzuola si lavavano nella tinozza (al soj, in dialetto) con la
lisciva e la cenere e con il “fogon” apposito attrezzo per bollire l’acqua e i panni insieme. Il lavoro era
duro e complicato e ci volevano almeno due donne per farlo.
Il nonno era un omone, un uomo alto e massiccio, generalmente tenerissimo (era stato il primo uomo in
paese ad uscire a passeggio con la bambina – io – nella carrozzina, senza seguito di donne, solo lui nonno orgogliossimo) ma capace di furori. Questo episodio di assenza non era il primo e quindi si infuriò moltissimo. Andò a casa, prese dal suo apposito armadio chiuso a chiave il fucile da caccia e scese in lavanderia. Le due donne si spaventarono vedendolo così infuriato e lui, senza dire una parola, sparò una fucilata nel soj, andandosene immediatamente dopo.
Immagino ci siano stati ampi strascichi di discussione per questo episodio (la nonna non mollava mai
nemmeno lei), ma la cosa che la nonna raccontava sorridendo è che la vicina per un po’ di tempo si
rifiutava di fare il bucato con lei e anche dopo aver ripreso chiedeva sempre prima al nonno se la nonna
poteva fare il bucato con lei e fino a che ora.
L’ufficio del Dazio a Fontevivo era al piano terra del Municipio e il daziere titolare, mio nonno, era spesso fuori con il veterinario comunale a timbrare e controllare bestiame. In ufficio doveva stare la nonna, perché la gente aveva bisogno di fare domande, pagare piccole bollette, dichiarare cose. Il nonno faceva però fatica a tenerla in ufficio perché casa loro era proprio di fianco al Municipio e c’era sempre qualcosa da fare in casa, un minestrone che stava sobbollendo, una torta in forno, vetri che era urgente lavare e così via – una scappata, un attimo .....
Un giorno, il nonno tornò da un giro lavorativo e trovò l’ufficio chiuso, con un biglietto attaccato che
diceva che in caso di bisogno dovevano andare alla casa del daziere lì di fianco. Siccome in paese tutti
sapevano tutto di tutti lo aggiornarono immediatamente che la nonna era andata a casa, in lavanderia, a
fare il bucato grosso con la vicina. Allora le lenzuola si lavavano nella tinozza (al soj, in dialetto) con la
lisciva e la cenere e con il “fogon” apposito attrezzo per bollire l’acqua e i panni insieme. Il lavoro era
duro e complicato e ci volevano almeno due donne per farlo.
Il nonno era un omone, un uomo alto e massiccio, generalmente tenerissimo (era stato il primo uomo in
paese ad uscire a passeggio con la bambina – io – nella carrozzina, senza seguito di donne, solo lui nonno orgogliossimo) ma capace di furori. Questo episodio di assenza non era il primo e quindi si infuriò moltissimo. Andò a casa, prese dal suo apposito armadio chiuso a chiave il fucile da caccia e scese in lavanderia. Le due donne si spaventarono vedendolo così infuriato e lui, senza dire una parola, sparò una fucilata nel soj, andandosene immediatamente dopo.
Immagino ci siano stati ampi strascichi di discussione per questo episodio (la nonna non mollava mai
nemmeno lei), ma la cosa che la nonna raccontava sorridendo è che la vicina per un po’ di tempo si
rifiutava di fare il bucato con lei e anche dopo aver ripreso chiedeva sempre prima al nonno se la nonna
poteva fare il bucato con lei e fino a che ora.
💬💬💬
ho ricevuto anche una immediata risposta dalla Curatrice
Gentile Silvia,
la ringrazio moltissimo ! E' una storia davvero interessantissima e così ricca di dettagli e di un mondo davvero lontano che ha tanto da dirci !!!
Sono molto felice che abbia anche aggiunto la storia del soj!
Grazie !
La tengo aggiornata e le invio i miei più cordiali saluti
Paola Greci
curatrice del progetto La Storia Siamo Noi
per il Comune e Adespa
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