Oggi per essere rivoluzionari...
Abbiamo bisogno di contadini,
di falegnami, di poeti, di musicisti,
di gente che sa fare il pane,
di gente che ama gli alberi e riconosce il vento.
Di imparare i mestieri con gli occhi della curiosità.
Di leggere poesie ad alta voce e di gente che ama cantare,
e ritornare a stare all’aria aperta...
Imparare dagli anziani, lasciare che ci raccontino della loro vita.
Costruirsi delle piccole preghiere personali e dirle.
Dare attenzione a chi cade e aiutarlo a rialzarsi, chiunque sia.
Oggi essere rivoluzionari significa togliere più che aggiungere,
rallentare più che accelerare,
significa dare valore al silenzio, alla sensibilità, alla fragilità, alla dolcezza.
In questo modo non saremo tanto soli come adesso.
E impareremo di nuovo a sentire la terra su cui poggiamo i piedi e a provare una sincera simpatia per tutte le creature del mondo.
[Franco Arminio]
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