lunedì 13 aprile 2020

GIGI SCRIVE


In questo periodo, Gigi è in quarantena al terzo piano della casa perché ritornato dalla Svizzera mercoledì scorso. Abbiamo optato per una vera quarantena, senza contatti diretti, soprattutto per proteggere me, che non ho avuto niente di niente finora e sono un soggetto con qualche rischio maggiore (una malattia cronica: ipotiroidismo e già tre polmoniti virali alle spalle) - Roberto ha avuto il virus in forma leggera ormai più di un mese fa e Gigi sta bene.
In questo isolamento, Gigi tiene intensi contatti da remoto con i suoi amici e la sua ragazza e una delle cose che hanno organizzato è un contest (intitolato Decameronzolo) di scrittura di racconti a tema o a tema libero. Gigi mi ha fatto leggere il suo e ho deciso di pubblicarlo qui - mi è piaciuto
 Settimana 1 – Tema Libero

Granellini di sabbia
Il mio lavoro è semplice: guardare quegli esserini che brulicano dentro quella piccola scatola ogni santo giorno. Sono così insignificanti, sembrano gironzolare senza meta su quel terriccio economico che il precedente proprietario ha loro procurato. Ammetto che di tanto in tanto vorrei pulire il loro contenitore una volta per tutte, ma poi mi ricordo che ciò significherebbe prelevarli uno ad uno, metterli in una base temporanea, eseguire il lavoro, e poi riportare tutti a casa. Subito dopo però, mi rendo conto di quanto siano fragili e di come non resisterebbero nemmeno un secondo in un posto che non sia casa loro, quindi cambio idea. Non è comunque un lavoro di troppo impegno. Il posto di supervisore mi è stato assegnato solo qualche tempo fa e sono sicura che non durerà ancora a lungo. Le creature che stiamo osservando sono ostili tra di loro e presto non sarà più possibile fornire loro le risorse necessarie alla loro sopravvivenza, ed il progetto dovrà presto essere abbandonato. Onestamente, mi sento molto fortunata a non essere uno di quei piccoli puntini che mi trovo a dover osservare ogni volta che vado al lavoro. I dati sembrano mostrare che sono estremamente territoriali, orgogliosi, e capaci anche di andare contro ogni logica, a volte possono anche essere spaventosi.
La vita è abbastanza noiosa quassù. Un lavoro monotono che non porta altro che angosce e agitazione. Per distrarmi, mi trovo spesso a pensare all’universo, a quanto sia grande e a quanti misteri esso ci nasconda tutt’ora. Ci consideriamo la specie che è arrivata il più vicino possibile a comprenderlo nella sua interezza, eppure è possibile che ci siano popolazioni molto più avanzate, in una qualche galassia lontana, che conoscono più segreti di noi. Tutto ciò mi fa sentire estremamente piccola: capisco che tutto quello che studio, tutto quello che considero importante non è altro che un minuscolo ingranaggio nella grande macchina dell’universo e che, alla fine, la mia vita non sarà nient’altro che un insignificante granellino di sabbia nella grande clessidra del tempo. Alla fin fine, non sono molto diversa da quei puntini che si muovono disordinatamente sul terreno di fronte a me: anch’io agisco secondo una logica oscura, dettata dalle mie necessità, che per un osservatore esterno potrebbe essere insensata. Siamo tutti dei granellini di sabbia.
Persa tra questi pensieri la fine del mio turno arriva presto. Mi alzo e cedo il mio posto al mio successore, come ogni giorno, da più di dieci miliardi di anni. Lo vedo sorgere, splendente, mentre io tramonto, sola, dall’altra parte dell’orizzonte. È l’alba di un nuovo giorno per i nostri granellini, e per me, la fine di una pensierosa notte di lavoro.”

Non male per uno che LEGGE TROPPO POCO! Pensa se leggesse...

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