lunedì 1 novembre 2021

LA GIOIA DEL CINEMA

 Dopo il gelido “Tre piani” di Moretti tratto da un libro bellissimo, caldo, pieno di sentimenti e per questo Moretti è ancora più da biasimare, per quei colpi di fortuna che ogni tanto capitano tre bellissimi film in sequenza ci hanno riportato alla gioia del cinema.

Il primo film è “La ragazza di Stillwater” che avevo puntato quando era uscito senza mai riuscire ad andare e che siamo riusciti a recuperare nel cinema parrocchiale di un paesino qui vicino, Noceto. Un bel film indipendente con Matt Damon che interpreta un americano di provincia, senza mezzi culturali ed economici, che fa cose sbagliate e anche stupide e ha solo il cuore al posto giusto. Un film sommesso e anche triste, lieve nel tratto e nel solco di quelle atmosfere (quotidiane, fatte di molti non detti) e quei temi (amare, cambiare, dolersi, perdersi e raramente ritrovarsi) di film come “Manchester by the sea”, incardinate su attori bravissimi (tutti, dal primo all’ultimo) e soprattutto sul viso e sul corpo di Matt Damon, imbolsito americano di mezza età con le camicie di flanella rivoltate nei pantaloni.

Il secondo film è “The last duel” con ancora Matt Damon, Ben Affleck (i due hanno anche firmato la sceneggiatura) e uno strepitoso Adam Driver (regia di Ridley Scott, e dici poco) un film in costume, molto raccontato, molto recitato, pieno di idee, godibile e intelligente - Hollywood al suo meglio.

Il terzo film è “Madres paralelas” dell’amatissimo Almodovar, un film latino, caldo, incantevole, pieno di storie (unica critica forse un po’ sovrabbondante di storie) che si intrecciano e si amano e si fondono ed esci dal cinema leggero, soddisfatto, incantato, come preso in una trama di breve innamoramento.

Sí, è tornata - la gioia del cinema e delle molte vite che ci regala….

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