Sono molto turbata da quanto i nostri bambini e i nostri ragazzi patiscano dal COVID, da quei mille frammenti di sogni che vedo sparsi sull’altare sacrificale del virus alle dinamiche educative spezzate, distorte, polverizzate e alle mancate occasioni di crescita che penalizzeranno tutti, ma soprattutto i più deboli. Oggi però mi è venuta in mente una cosa più specifica, legata ai miei ricordi.
Nel periodo che va più o meno dai tredici ai diciotto anni (magari per i maschi con un anno o due di ritardo) si sperimenta la ricerca dell’amore, si flirta, si tenta, si soffre, si distribuiscono con più o meno cautela bacetti, toccamenti, sesso in tutte le sue varie manifestazioni e gradazioni. Si prova, si cerca, si acquisisce esperienza per l’amore o gli amori più maturi e completi che verranno. Come faranno ora questi ragazzi e ragazze ai tempi del Covid a riempirsi a poco a poco di questo amore magari piccolo e immaturo, ma sicuramente amore importante e necessario?
Libera nos...
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