martedì 27 ottobre 2020

PENSIERI PROBABILMENTE DA VECCHIA

 Sono molto turbata da quanto i nostri bambini e i nostri ragazzi patiscano dal COVID, da quei mille frammenti di sogni che vedo sparsi sull’altare sacrificale del virus alle dinamiche educative spezzate, distorte, polverizzate e  alle mancate occasioni di crescita che penalizzeranno tutti, ma soprattutto i più deboli. Oggi però mi è venuta in mente una cosa più specifica, legata ai miei ricordi. 

Nel periodo che va più o meno dai tredici  ai diciotto anni (magari per i maschi con un anno o due di ritardo) si sperimenta la ricerca dell’amore, si flirta, si tenta, si soffre, si distribuiscono con più o meno cautela bacetti, toccamenti, sesso in tutte le sue varie manifestazioni e gradazioni. Si prova, si cerca, si acquisisce esperienza per l’amore o gli amori più maturi e completi che verranno. Come faranno ora questi ragazzi e ragazze ai tempi del Covid a riempirsi a poco a poco di questo amore magari piccolo e immaturo, ma sicuramente amore importante e necessario? 

Libera nos...

PRODUZIONI AUTUNNALI

 Clima tiepido e perfetta limpida giornata di sole, ma siamo già tornati all’ora solare ed è autunno. Abbiamo raccolto l’ultima produzione autunnale - i cachi (ma l’orto ancora offre molto: radicchi, insalata, broccoli, vari tipi di cavolo: rosso, nero, verza, cavolfiore) e ho trasformato l’ultima conserva stagionale, dai pomodori verdi che non riescono più a farsi rossi e dolci, diventati giardiniera. E la sera abbiamo cominciato ad accendere la stufa. Un lungo inverno senza cinema e teatri e amici in presenza ci aspetta - speriamo passi presto.

(PS per chi non lo sa: nelle nostre terre i cachi non riescono a maturare sull’albero, ma si raccolgono appena diventano rosa e poi si fanno maturare - non ci mettono molto - in scatole da scarpe chiuse, possibilmente con dentro una mela o due. E diventano buonissimi, qualcosa di vicino a come si può immaginare il famoso nettare degli dei)




domenica 25 ottobre 2020

FATE LARGO AI SOGNATORI

 

SULLA LUNA di Gianni Rodari  - a cento anni dalla nascita


Sulla Luna, per piacere,

non mandate un generale:

ne farebbe una caserma

con la tromba e il caporale.

Non mandateci un banchiere

sul satellite d’argento,

o lo mette in cassaforte

per mostrarlo a pagamento.

Non mandateci un ministro

col suo seguito di uscieri:

empirebbe di scartoffie

i lunatici crateri.

Ha da essere un poeta

sulla Luna ad allunare:

con la testa nella Luna

lui da un pezzo ci sa stare.

A sognar i più bei sogni

è da un pezzo abituato:

sa sperare l’impossibile

anche quando è disperato.

Or che i sogni e le speranze

si fan veri come fiori,

sulla Luna e sulla Terra

fate largo ai sognatori!

sabato 24 ottobre 2020

GIANNI RODARI 1920-1980

 “La bugia aveva le gambe corte e si affannava a scappare. Voltandosi indietro, però, vide che la verità aveva una gamba sola, e storta anche quella: allora si fermò a un'osteria, mangiò, bevve allegramente e schiacciò un pisolino".

("Favole minime", 1962)

GianniRodari, grammatico della fantasia.



giovedì 22 ottobre 2020

OTTOBRE DI COVID-19 - AGGIORNAMENTO:CATASTROFE

 Ok, oggi, venerdí 16 ottobre, si laurea Gigi. Stasera andremo dalla Mariella a Fragno, nelle montagne casalinghe, a festeggiare con la famiglia: Gigi, Roberto ed io più l’Anna, tornata da Zurigo per l’evento e più Nina, la morosa di Luigi. Pregustiamo la mangiata di funghi e tartufo.

Il programma dei festeggiamenti prosegue domani con una festa con gli amici di Luigi, 27 invitati, fuori in giardino. Facciamo tutto noi: il menù prevede hummus (lo faccio in casa con anche qualche ingrediente segreto ed è molto buono ) con nachos e patatine e qualche crostino con le salse di casa (ketchup, marmellata di peperoncino, vari sottoli e sott’aceti con zucchine, giardiniera di pomodori verdi ecc), torta fritta fatta da noi (impasto da ricetta della nonna, friggitore ufficiale Roberto) con prosciutto e salame accuratamente selezionati e per finire due grandi crostate: una con le nostre mele e una con la nostra marmellata di prugne. 

Il giovedì ho fatto spesa alla Metro di tutto ciò che serve nelle quantità concordate: un chilo di ceci per l’hummus, per esempio, tre chili e mezzo di strutto per friggere tre chili di farina trasformata in pasta per la torta fritta eccetera.

Venerdì mattina, in attesa della laurea del pomeriggio, inizio a cucinare per il giorno dopo e faccio una enorme quantità di hummus, poi metto su la pentola del minestrone per il pranzo (ci teniamo leggeri per la sera), tiro fuori dal frigo la pasta frolla per le crostate che avevo fatto la sera prima, preparo la marmellata cui aggiungo amaretti e cacao e taglio le mele, trito le mandorle e preparo la cremina da mettere sulla crostata di mele. Canticchio contenta perché sono in perfetto orario e comincio a comporre le due torte, con anche i ritaglini sopra. È circa mezzogiono, tra un po’ torna Roberto dal lavoro e vedo Luigi comparire sulla porta della cucina con una faccia da funerale “Devo dirti una cosa terribile: ho 37,4 di febbre e un po’ di mal di gola”. 

Mi è sembrato che il mondo mi crollasse intorno....

Ho parlato con Luigi che ha annullato la festa del giorno dopo, ha avvisato la morosa di non venire e nel frattempo ho finito di comporre le torte e le ho infornate, pensando come fare. Mi è venuto da piangere (reazione per me non proprio usuale), un pianto di sconforto e di tristezza. È tornato Roberto e ha trovato me piangente in cucina, Gigi in preda al più nero sconforto e l’Anna al telefono con Andre che era in Italia in vacanza con mamma fratelli e bambini e stava tornando a Zurigo con i suoi bambini in macchina e quindi non poteva passare a prendere Anna con il rischio di infettarli. Roberto si è preso gli insulti della Mariella per la prenotazione cancellata all’ultimo minuto, io ho rintracciato il medico che ci ha messo in tracciamento USL e abbiamo preso appuntamento per il sabato mattina per fare tutti e quattro i tamponi privatamente e pagando  per accellerare: l’Anna doveva tornare a Zurigo e noi il martedì pomeriggio avevamo una visita al Cenacolo Vinciano a Milano e una cena prenotata in un ristorante stellato con amici. 

I tamponi erano per fortuna tutti negativi, Luigi è stato subito bene (forse era l’agitazione) e l’Anna è tornata a Zurigo accompagnata da Roberto a Como dove la è venuta a prendere Andre. Noi abbiamo salvato la nostra uscita del martedì, Luigi si è laureato con soddisfazione. Il povero Luigi ha perso la festa con gli amici e noi abbiamo speso 400 euro in tamponi invece che in tartufo. E abbiamo mangiato hummus e torte per giorni di fila....

OTTOBRE DI COVID 19 - AGGIORNAMENTO: BRAVISSIMO

 E così si è laureato, a casa, senza i suoi amici, stressato, ma concentrato e contento. Sembra ieri che era il mio piccolino, che con fatica scriveva le prime lettere su quaderni che sembravano troppo grandi. Ed ora è dottore in chimica (laurea triennale) con 105 su 110, con una tesi sul metodo antisenso applicato alla lotta al Covid -19 - me ne ha spiegato così tanto il senso che persino io ho capito a grandi linee di cosa si trattava. 

(PS se notate la bandiera, è la bandiera messicana e la foto è destinata alla sua famiglia messicana che ha seguito l’evento on -line e ha mandato tutte le sue Felicidades)

(PS forse non si nota, ma il pezzo di libreria che fa da sfondo contiene la mia piccola collezione di libri di fantascienza - per assurdo, ha un suo senso, scienza e fantascienza).






venerdì 9 ottobre 2020

L’ESSENZA DEGLI ABBRACCI

 Pomeriggio, casa mia. C’è con me la piccola vicina (8 anni) dai meravigliosi occhi verdi spalancati sul mondo, di nome Virginia. Sono la sua “aiutante di inglese”, ruolo che mi é stato regalato durante il periodo del lockdown con l’abbandono di questi bambini da parte della scuola e che mantengo, con grande allegria e leggerezza, ancora adesso. Quindi,  Virginia viene per fare i compiti di inglese e capita nel mezzo del profumo di biscotti appena sfornati. Gigi ed io abbiamo fatto i biscotti (tipo abbracci) insieme e siccome lui ha le mattine impegnate con le lezioni universitarie on line, li abbiamo fatti il pomeriggio prima dell’arrivo di Virginia.

A Virgi brillano gli occhi alla vista delle teglie di biscotti caldi o tiepidi e, fornita di biscotto che ha potuto scegliere a suo piacimento, mi dice “Ah, Silvia, non posso abbracciarti, lo so, ma ti abbraccerei tanto volentieri...”. Un po’ commossa, ho pensato che questa è la semplice essenza degli abbracci e solo un bambino può insegnarcela.

Un abbraccio.

venerdì 2 ottobre 2020

OTTOBRE DI COVID 19

 Ieri sera con Roberto abbiamo cercato di ricapitolare i numerosi impegni gastronomici che ci attendono a breve. Iniziamo con il giorno 11 ottobre con il Festival del Peperoncino al Podere Stuard con il PRANZO PICCANTE (degustazione salumi di eccellenza e sott’oli piccanti; feijoada brasileira piccante con riso basmati; dessert piccante al cioccolato).

Segue cena a Locanda Mariella a Fragno il giorno 16 ottobre prossimo con Gigi e la sua morosa Nina e Anna per festeggiare la laurea triennale in Chimica del più giovane di famiglia conseguita lo stesso giorno.  

Menu Degustazione di “terra”

 

 

Entratina a sorpresa

 

 

Melanzana fondente 

con crema di parmigiano e crumble di pomodoro


 

Cappellacci ripieni di caprino 

“cacio e pepe

 

Agnello nazionale al forno con patate ratte

 


Dessert a sorpresa

Abbiamo scelto il menù degustazione di Terra, ma sperano per quella data di poterci proporre anche un po’ di tartufo. Speriamo!

Il giorno dopo, sabato 17, Gigi invita i suoi amici nel nostro giardino a festeggiare la laurea. Saranno tanti. Menù al momento concordato : hummus e patatine, torta fritta fatta da me e fritta da Roberto, crostate di mele del nostro giardino e crostate della nostra marmellata (ovviamente le faccio io)

Ultimo appuntamento il giorno 20, con in programma visita al Cenacolo Vinciano a Milano (ore 17:15) e poi cena (regalo di Anna per il compleanno) al Ristorante di Andrea Berton, una stella Michelin, allievo di Gualtiero Marchesi. Menù 7 portate, ho guardato sul sito e penso che sceglierò il Menù Brodo (dice l’Anna che è la sua specialità).

Un po’, ma solo un po’ e solo con la testa ma non con il cuore, mi sento in colpa di non restare a casa come vorrebbe il periodo, ma non posso nemmeno mettere in stand by la mia vita. Adotteremo però tutte le precauzioni possibili, come facciamo ogni giorno. Ho, abbiamo molto da festeggiare (to be continued....)
Intanto, il virus snocciola ogni giorno implacabilmente i suoi numeri in costante crescita, rincorrendoci... speriamo non ci raggiunga.

giovedì 1 ottobre 2020

SEMPRE CRONACHE DI VECCHIE SIGNORE ARZILLE

 Questa volta è capitato a me. Quando esco di casa in genere l’ultimo tocco è, davanti allo specchio, una spruzzata di profumo (Prada), i miei soliti due anelli e un paio di orecchini (ne ho un milione, ma non più di due o tre preferiti) scelti da un portaorecchini stracarico. Un paio di giorni fa, di ritorno a casa, mi sfilo gli anelli e gli orecchini e mi accorgo che mi manca un orecchino (uno dei miei preferiti, visto che mi metto praticamente solo quelli). Impreco - non mi capita quasi mai di perdere un orecchino, praticamente solo quando indosso sciarpe e sciarpine in cui eventualmente si impigliano. Faccio il percorso a ritroso fino alla macchina, scrutino la ghiaia, ispeziono la macchina e poi mi rassegno - l’ho perso.

Il giorno dopo, uscendo, solita sosta davanti allo specchio, spruzzata di profumo, anelli, sguardo nostalgico all’orecchino rimasto solo e poi sguardo al portaorecchini per sceglierne un altro paio. Immediatamente, davanti a me appare l’orecchino mancante, ordinatamente appeso al portaorecchini. Grande sollievo! Probabilmente il giorno prima avevo indossato nell’uscire un solo orecchino. Ok, grande sollievo e contentezza, ma poi mi sovviene un quesito a cui non sono riuscita a dare risposta: ma è peggio perdere un orecchino o uscire e andare in giro con un orecchino solo? Mi viene il dubbio che...