martedì 15 ottobre 2019

PER PENSARE: EUROPA 5. “L’EUROPA NON FA NON DICE NON DECIDE – LE ISTITUZIONI EUROPEE


La COMMISSIONE EUROPEA elabora progetti paneuropei, propone direttive e regolamenti per tutta l’Unione e controlla quale “custode dei trattati” che le regole del gioco vengano rispettate da tutti.
Il PARLAMENTO EUROPEO, i cui rappresentanti sono direttamente eletti, controlla a sua volta la Commissione, deve concordare con lei, nel caso la può anche destituire e decide in materia di bilancio del budget comunitario
Tra queste due istituzioni sovranazionali, davvero europee per spirito e compiti, si è infilato il CONSIGLIO EUROPEO dei Capi di stato e di governo dei paesi membri.  Il Consiglio era stato all’inizio creato per incentivare la comunitarizzazione europea e farla avanzare passo dopo passo fino a diventare superfluo, ed è invece diventato l’ultimo baluardo con il quale i capi di stato e di governo bloccano proprio questa via. Il Consiglio Europeo è un’istituzione con alta legittimazione democratica, ma tuttavia non ha alzato di livello la democrazia, bensì il nazionalismo, facendo sì che sia la comunità sia ciascun stato membro si ritrovi con problemi che non possono essere risolti con nessuno degli strumenti democratici in nostro possesso. E’ impossibile nell’Unione Europea e nel mondo globalizzato soddisfare il furore nazionalista. Inoltre, la “difesa degli interessi nazionali” è sempre stata una truffa: gli unici interessi ad essere difesi sono quelli delle èlite politiche nazionali, economiche e finanziarie.
Il problema della UE è che rispetto alle soluzioni sovranazionali ha troppo poche competenze, non troppe, e la colpa è di quelli che noi possiamo votare, cioè i governi nazionali. I funzionari della Commissione sono già orientati ad una politica fiscale, sociale e migratoria unica. Sono invece i politici provinciali delle varie nazioni a non consentirlo, perché vogliono trattenere questi temi come pegno a fronte della perdita di potere nei confronti della UE e perché offrono soluzioni apparenti, demagogiche e populiste, come droga ai loro elettori, pensando solo a cosa possono rivendere come un successo, cioè quello che hanno “riportato a casa” a vantaggio “solo dei nostri” e contro la UE, a spese degli “altri”.

(Robert Menasse, Un messaggero per l’Europa, Sellerio)

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