La prima cosa bella
DI GABRIELE ROMAGNoli - repubblicaLa prima cosa bella di martedì 13 agosto 2019 sono due saccopeliste
scandinave sul Frecciargento 8506 che va da Napoli a Bolzano.
Salgono a Bologna con aria innocente e sperduta, quindi
interiormente truffaldina. Parcheggiano all’ingresso le roulotte che
portano sulle spalle. Si siedono di fianco a due anziane insegnanti.
Chiacchierano. All’arrivo del controllore quel che era un sospetto
diventa certezza: non hanno biglietti. O meglio, hanno una specie di
abbonamento che non include l’alta velocità. Il controllore le
osserva, nello sguardo ha la nostalgia di un tempo che non ha mai
perduto: mai l’ha conosciuto. Spiega, con l’aiuto delle insegnanti
che traducono in quasi inglese, che devono pagare, per la tratta
Bologna- Verona, 50 euro a testa di biglietto e 20 a testa di mancata
prenotazione. Totale: 140. Poi si corregge: “Vi faccio un biglietto
solo, dai: cinquanta e quaranta, novanta”. Loro sorridono e pagano.
Quando scendono a Verona le insegnanti fermano il controllore e
dicono: “Fosse stato per noi dovevano pagare centoquaranta, sono le
regole. L’Europa a noi non fa sconti”. E da lì a “i cinesi si sono
mangiati Prato”, “le nigeriane occupano le strade e ci battono”, “le
romene sono disoneste”, da lì è un attimo. Mentre il treno riparte
vedo le saccopeliste scandinave allontanarsi dai binari allegre. Sono
convinte di essere in un bel Paese, dove le regole si rispettano, ma si
adopera anche quell’affettuosa clemenza chiamata umanità. Buon
viaggio.
scandinave sul Frecciargento 8506 che va da Napoli a Bolzano.
Salgono a Bologna con aria innocente e sperduta, quindi
interiormente truffaldina. Parcheggiano all’ingresso le roulotte che
portano sulle spalle. Si siedono di fianco a due anziane insegnanti.
Chiacchierano. All’arrivo del controllore quel che era un sospetto
diventa certezza: non hanno biglietti. O meglio, hanno una specie di
abbonamento che non include l’alta velocità. Il controllore le
osserva, nello sguardo ha la nostalgia di un tempo che non ha mai
perduto: mai l’ha conosciuto. Spiega, con l’aiuto delle insegnanti
che traducono in quasi inglese, che devono pagare, per la tratta
Bologna- Verona, 50 euro a testa di biglietto e 20 a testa di mancata
prenotazione. Totale: 140. Poi si corregge: “Vi faccio un biglietto
solo, dai: cinquanta e quaranta, novanta”. Loro sorridono e pagano.
Quando scendono a Verona le insegnanti fermano il controllore e
dicono: “Fosse stato per noi dovevano pagare centoquaranta, sono le
regole. L’Europa a noi non fa sconti”. E da lì a “i cinesi si sono
mangiati Prato”, “le nigeriane occupano le strade e ci battono”, “le
romene sono disoneste”, da lì è un attimo. Mentre il treno riparte
vedo le saccopeliste scandinave allontanarsi dai binari allegre. Sono
convinte di essere in un bel Paese, dove le regole si rispettano, ma si
adopera anche quell’affettuosa clemenza chiamata umanità. Buon
viaggio.
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