venerdì 27 maggio 2016

COMPLEANNO DI GIGI

Tra poche ore Luigi, il mio Gigi, compie 18 anni, un compleanno importante, il segno che un giovane uomo sta nascendo. Non ho mai sottovalutato la fatica di crescere - i bambini, nella loro apparente semplicità e gioia pura, scoppiano a piangere fragorosamente all' improvviso - il male che provoca il pianto cambia nei vari momenti della crescita (la fame, il mal di pancia, il ginocchio sbucciato, non essere capiti, non essere abbracciati, subire i milioni di offese di un mondo che a poco a poco fa breccia nella vita di un bambino). Gli adulti tendono a pensare che sono sciocchezze, poca cosa, ma per chi li vive sono importanti, drammatici.E poi c'è lo spinoso e ossuto adolescente che ha bisogno di farti male, al tempo stesso facendo male a se stesso, che non governa un corpo in cambiamento e mille e misteriose spinte dentro di sè che lo confondono, lo impauriscono, lo rendono euforico e depresso, aggressivo ed affettuoso. Ormai sei passato oltre anche a questo.
Credo che crescere sia faticoso, contraddittorio, un lavoro quotidiano che sai mai finito.
Ma so anche, Gigi, che vederti crescere è stato un privilegio, costellato da piccoli ricordi splendidi di momenti, di gesti, di luoghi, perfino di vestiti - è stato solo ed esclusivamente un piacere, per me, e non l'ho mai dimenticato nemmeno quando era naturale (e necessario) essere severi e arrabbiati e - specie nel mio caso  - "caustici".
Oggi ovviamente mi chiedo cosa diventerai, ma questo compleanno è particolare perchè sarai molto lontano e ti canteranno las mañanitas come canzoncina di buon compleanno. Mi tocca addirittura chiedermi cosa e chi sei diventato in questi mesi lontano da noi e non vedo l'ora di capirlo quando ti rivedrò, tra meno di due mesi, il 18 luglio, e di scoprire aspetti nuovi nel mio (amatissimo) Gigi. E riavrò il privilegio di osservarti mentre cresci ed affiancare la tua crescita, riconoscendo in te gli echi di altri luoghi, di altre persone ed altri affetti. Ne sarò, come sempre, felice.
Un abbraccio ( mi manca molto abbracciarti).
Mamma

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