Poi, in macchina, hannno tramesso "Futura" di Lucio Dalla che ci ha lasciato ormai da due anni. Lì mi è venuto un flash - ho ricordato una me stessa con una pancia già grossa nel 1988 che ascoltava il verso "Nascerà e non avrà paura nostro figlio" e, con quei tipici impeti anche supportati dai molti ormoni in circolo, giurava di fare il possibile perchè la sua bambina ( la pensava bambina, ma l'avrebbe effettivamente scoperta solo dopo qualche mese) non avrebbe dovuto avere paura - allora pensavo alla guerra.
Adesso, quasi 26 anni dopo quella bambina si va a laureare alla specialistica in un paio di settimane ed in effetti questa promessa che non avrebbe avuto paura della guerra si è realizzata, anche per merito di un periodo storico contingente pressochè mai verificatosi prima nella storia d'Europa (tendiamo a sottovalutarlo e darlo per scontato, ma dobbiamo ricordarlo con forza).
Questa giovane (e bella) donna non ha paura della guerra, si muove a suo agio in Europa e nel mondo, non ha paure di bisogni materiali (anche grazie al duro lavoro dei suoi nonni prima e dei suoi genitori poi -anche questo magari si dà un po' per scontato).
Residua nei suoi occhi una paura che è in parte fisiologica e in parte no ed è la paura del futuro. Tutti noi alla sua età l'abbiamo avuta, in quel momento in cui si rende necessario cercare lavoro e impostare il futuro. Non è solo la ricerca del lavoro, credo, ma in generale il trovare il proprio senso, il dispiegarsi delle proprie capacità, desideri, attitudini in rapporto al mondo, la scegliere una strada che di per se stessa è al tempo stesso troppo limitante e troppo piena di bivi - la famosa strada nel bosco, con le sue aree inquietanti dove nel buio sono in agguato la bestie feroci e le sue radure piene di sole.
Oggi per i ragazzi c'è però anche un aspetto meno fisiologico di questa paura che viene da un contesto disastrato in cui la loro strada nel bosco va ad inserirsi. Di questo degrado io ( e la mia generazione) non assumiamo la colpa, credo, ma dobbiamo addossarci una riluttante responsabilità sia passata che futura.
"Nascerà e non avrà paura nostro figlio".
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