Il primo commento che mi viene é: e che ne so?
Però alcune cose so e in particolare una cosa che non si visibilizza credo abbastanza. Non so se è l'IRPEF o l'IRAP, ma io credo che una delle emergenze sia che le persone trovino lavoro - e non solo per la sopravvivenza, per il denaro che guadagnano, ma per trovare identità, per trovare un posto, un posto nel mondo, per dispiegare le energie, in particolare le giovani energie. Provo una rabbia repressa nel vedere sprecati anni e vite che potrebbero essere utilmente immessi nella nostra narrazione di specie, nella nostra storia quotidiana, generando infelicità, ignoranza, rabbia sprecata - spreco.
E non so se sia l'IRAP o l'IRPEF e non so se è una riflessione borghese di chi non conosce il vero bisogno, ma più che aumentare gli stipendi vorrei che lavorasse più gente, in particolare più giovani, che si visualizzasse questa idea del lavoro come positivo per finalizzare le energie su un senso e non sul nonsenso, per recuperare un senso di futuro, di movimento e di progresso.
Sarà l'IRAP? Sarà l'IRPEF? Direi l'IRAP, se fossi sicura che le nostre aziende sappiano finalizzare al lavoro le risorse. Direi l'IRPEF se non avessi il dubbio che i consumi sono una risposta a circolo vizioso, che frega i più deboli e induce bisogni.
Direi sobrietà, onestà, consapevolezza - merce ancora più rara che i tagli.
PS Bottura direbbe "mi è partito il pippone"....
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