domenica 16 febbraio 2014

cosa succede - il governo Renzi

certo dichiaro la fatica di commentare la notizia di giornata, perché molto non mi è chiaro. Posso però condividere alcune riflessioni - e poi si vedrà.
La prima riflessione riguarda lo specchietto per gonzi (gonzi nel senso di gente che non capisce niente di politica) del "Renzi non vedeva l'ora di prendere il governo" in cui molti sono cascati e si capisce anche perché. Perché? perché questo modo di pensare attiene a due filoni importantissimi, in questo caso coincidenti, del pensiero che ci forma: il pensiero socialista del siamo tutti presunti uguali (=diffidare da chi emerge dalla folla) e il pensiero cattolico del peccato d'orgoglio, dell'umiltà (= diffidare di chi emerge dalla folla). E quindi il peccato d'orgoglio va sempre bene per essere stigmatizzato.
Sul merito, osserverei che Renzi non è D'Alema. Quando D'Alema, accecato dal suo smisurato ego, contribuì in modo decisivo alla caduta di Prodi (ma è davvero il primo caso, questo Letta-Renzi, di fuoco amico nel centro sinistra?) era accecato da due prospettive: una personale (anche per lui era tempo di "ultimi fuochi") ed una intrecciata con la politica (essere "il primo comunista - e chiamare D'Alema comunista mi procura uno scoppio di ilarità - al governo" dell'Italia con tutto ciò che questo rappresentava per chi da tanti anni non "vinceva" mai).
Renzi non ha questa urgenza - il dispiegamento completo del suo ego ha ancora molto tempo davanti a sé, senza necessariamente assumersi questo rischio pazzesco. Inoltre, conosco il suo "Letta" personale, Graziano Delrio, che sicuramente non è prono al trionfo del momento, ma più portato a pianificare con concreto spirito reggiano.

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