domenica 16 febbraio 2014

cosa succede - il governo Renzi - e allora perchè

E allora perché, dato che tutto si può dire di Renzi tranne che sia stupido?
I deputati parmensi (Pagliari e Maestri- uno renziano e l'altra no) sono venuti ieri a Colorno a dichiarare che il governo non riusciva più a lavorare e che sfornava un pasticcio dietro l'altro.
Autorevoli commentatori con i quali sono perfettamente d'accordo osservano che il governo Renzi segna il ritorno all'autorevolezza dei partiti, dopo i governi istituzionali che si sono preceduti, in certo qual modo - osservo- Renzi autodichiara il rinnovamento e la rinascita del PD. Parties are back?
Però immettendo forze nuove nel governo forse si poteva sia rafforzarne la capacità di governo, sia sottrarlo alla tutela istituzionale di "Re Giorgio" - forse, ma in realtà non lo so davvero.
Il dubbio che questo fosse possibile mi viene dall'osservazione di quando a mio parere il governo Letta si è mostrato in agonia ed è stato il momento in cui re Giorgio ha fermato la decadenza della Cancellieri dopo quel bello spettacolino messo in scena con l'affamata Ligresti - lì si è inchiodata una possibilità di "durare" e "andare oltre".
E adesso cosa succederà? riusciremo a bruciare un'altra delle nostre scarse risorse? o come afferma Scalfari oggi (io non ci credo, m può essere una possibilità) Renzi cercherà di governare sfondando il tetto europeo (quindi nel modo tradizionale che ci ha portato fin qui, cioè con l'indebitamento?). Vedremo, sono molto preoccupata.
Un'ultima riflessione commentando quello che Pagliari ieri diceva ossia che l'abolizione delle Province e la riforma del Senato sono faccenda molto più complessa di quella che appare e che le riforme proposte non sono sufficienti ad affrontare questa complessità. Del Senato so ovviamente poco, un po' di più delle Province perché ci lavoro fianco a fianco e so con certezza due cose:
- che devono essere abolite
- che la loro abolizione è affare di grande complessità da affrontare con efficienza e serietà ed entrando ne merito.
Osservo che Pagliari e i suoi sodali sono lì, appunto, per affrontare queste complessità.

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