Che giornata!
Comiciata svuotando la lavastoviglie e proseguita con un Colorno-Reggio Emilia centro (macchina/autostrada/autobus) - allietato da Lateral di Bottura con un bel ricordo di Freak Antony -seguita da riunione 1 (interventi sull'autismo), riunione 2 (dimissioni protette) una ventina di mail, una decina di telefonate di cui un paio VERAMENTE impegnative, inframmezzate dalla mia schiscetta mangiata leggendo il giornale, una decina di minuti di chiacchiere con una collega simpatica in pensione da un anno e un cielo grigio come il piombo a fare da cornice.. e un eccellente caffé macchiato al solito bar dove non devo nemmeno chiedere. Poi ancora Reggio Emilia - Colorno - violando tutti i limiti di velocitá - per portare Luigi a basket (Colorno-Torrile) poi di corsa a casa per un'oretta di cucina (eccellente pollo pie) e poi tornano in ordine sparso, Roberto da Ancona, Anna da cardiofitness, Luigi da basket, mangiamo, parliamo delle nostre giornate, ci scandalizziamo vedendo quel bello show messo su da Grillo in streaming con Renzi, poi la Serracchiani da Lilli e sparecchiare (e stendere, la lavatrice messa insieme mentre cuoceva il pollo). Poi crollare sul divano vicino alla stufa con l'i pad. Vita, solo vita, ma che stanchezza! Adesso le mail e un'occhiata a Repubblica - devo anche decidere che libro leggere ora (ho finito il libro di Faber "il petalo cremisi e il bianco" e l'ho recensito su Anobii).
Mi chiedo se tutta questa vita che scorre via rapida, più o meno fluida, più o meno serena non debba pensare di fissarla di più, di trattenerla di più, nel ricordo, nel senso, nella testa, nel cuore. Se non sia necessario rallentare, degustare, riflettere. Se abbia un'utilità tutto questo correre e impegnarsi e percepire un'importanza e un'urgenza che spesso sono solo sul momento e sono subito dimenticate per altre importanze e altre urgenze - tranne il caffè macchiato, si intende.
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