Ma povero Letta come é stato trattato male, e Bersani che l'abbraccia, e "la gente lo ama e il suo partito no"....
Osservo:
- Letta non se ne voleva andare e ha reso molto difficile la transizione rifiutando il confronto politico ( nel merito del lavoro di governo) e mettendo in scena uno scontro personale di cui era la vittima - (nella messa in scena, come sempre, l'interesse dell'Italia e degli italiani é solo un dato molto di sfondo). Forse Letta poteva invece facilitare la transizione preservando sia l'orgoglio sia la continuitá di quel lavoro di governo di cui rivendicava la qualitá (che invece ha subito una cesura netta, almeno nella facciata) - ma era più semplice addossare la colpa all'"arroganza" di Renzi (contando sulla sua impazienza e insofferenza).
- bisogna inoltre bene intendersi che cosa é "il partito". É il "partito" che non ama Renzi (ma la sua base e i suoi elettori lo hanno inondato di voti) o "la classe dirigente (nominata) del partito" anzi "l'attuale (nominata) classe dirigente del partito" che non lo ama? Ma il partito é la sua base o la sua classe dirigente? Le parole sono importanti...
mercoledì 26 febbraio 2014
Il nostro cagnolino
Oggi la veterinaria ha posto fine alla vita e alle (per fortuna recenti) sofferenze del nostro amato cagnolino. Ognuno di noi deve ora fare i conti con questa assenza nelle nostre vite, l'assenza di colui che per 15 anni ci ha accolto con gioia ad ogni ritorno a casa, colui che si é accodato allle nostre passeggiate, che ci guardava con amore limpido e con indefessa fedeltá. Assieme a Ponghetto diamo addio a un pezzo della nostra vita, ad un pezzo buono della nostra famiglia. E andiamo avanti con gli occhi lucidi e il cuore greve di nostalgia.
Cosa succede - il possibile discorso di Renzi
Sempre grazie ad Emiliano, posto questa proposta di Luca Bottura su un possibile discorso di Renzi
Trovo molto condivisibile questo post e in questo purtroppo sta la sua insanabile debolezza, a mio parere. Bottura parla giustamente di mediazioni, di compromessi, ma tutti giocati dentro un ambito sano, in certo qual modo preservato e acculturato dell'Italia, ma l'Italia non é descritta solo da questa parte sana - é descritta anche dagli evasori, dai politici corrotti, dagli insegnanti nullafacenti, dagli imprenditori corrotti e corruttori, dai clan familiari, da una classe dirigente selezionata sulla mediocritá e non sul merito, dal tessuto sociale che sorregge la mafia, dal disinteresse per il bene pubblico, dall'ignoranza, dal provincialismo, dall'individualismo... Con tutta questa parte il governo dovrá fare mediazione vera e dura, non solo con quella parte sana di cui e con cui parla Bottura. Certo, il suo é davvero un bel discorso, peccato che sia ancora piú "fuffa" di quello di Renzi, temo. Di una cosa sono purtroppo certa: in effetti io mi meriterei un discorso così e non l'avró mai, o, se lo avrò, sará "fuffa".
sabato 22 febbraio 2014
Cosa succede - l'argomento del giorno
http://www.wittgenstein.it/2014/02/21/ministri-governo-renzi/
Certo luca sofri é tutto cervello (grazie emiliano per la segnalazione) però vorrei osservare:
1. "dare peso al potere contrattuale degli apparati politici piuttosto che alle qualità individuali" - perché, qualcuno sperimenta sui propri luoghi di lavoro ( o a scuola) la valorizzazione delle qualità individuali? A me sembra che le qualitá individuali siano in Italia molto subordinate agli "apparati" (famiglia, clan, appartenenze varie) . Possiamo pretendere che ci governa sia cosí diverso da noi?
2. Perchè nel caso della Bonino le qualitá individuali erano prevalenti e nel caso di Gratteri no? Credo non ci sia dubbio sulle sue qualità individuali, sul suo equilibrio e sul suo coraggio - magari anche il parametro del coraggio ogni tanto bisognerebbe focalizzarlo... Perchè Gratteri mancherebbe di equilibrio?
3. Stefania giannini non é una sconosciuta - molti altri ministri del governo Renzi lo sono, ma non lei. Porta nel ruolo sicuramente una competenza acquisita fuori dal Parlamento e non solo sui banchi di qualche Assemblea elettiva - abbastanza simile a quella che portava la Carrozza prima di lei e nemmeno da pensare alla precedente ministra del tunnel...
4. Ecco l'esempio di una competenza cresciuta esclusivamente entro i circuiti della politica, il nostro Dario che probabilmente era il ragazzino intelligente e bravo e che sa molto di politica, di apparati (vedi 1), di galleggiamenti e posizionamenti e niente altro. D'altra parte che alla nostra classe dirigente non fregasse niente della cultura lo avevamo capito da anni... (ci siamo anche persi molto volentieri le sciarpine e i libri illeggibili di Baricco)
Lo abbiamo capito:questo è un governo dei sindaci, ma attenzione, il Sindaco è eletto direttamente, questo (ancora?) manca al nuovo Presidente del Consiglio - auguri a tutti (ma che senso ha, se non simbolico - e da donna lo apprezzo, ma non me ne faccio abbindolare - nominare un ministro all'ottavo mese di gravidanza?)
Cena vegana
Cena vegana ieri sera - buoni sapori, buone sensazioni. Eccellente la zuppa di zucca mela e zenzero e i centrifugati e l'insalata di sedano rapa e mela e noci.
Due sole obiezioni: trovo sproporzionato dovere investire tante energie e tempo nel nutrirsi, ragionando soprattutto con la testa su una cosa come il cibo che é invece molto collegata alle sensazioni primordiali, all'infanzia, alla cura, al contesto sociale e culturale. Non credo si mangi con la testa, ma molto con le sensazioni, i ricordi. Non voglio vivere per sempre, vorrei vivere il più felice (serena? Appagata?) possibile.
L'altra obiezione riguarda invece la sottrazione - a me piace praticamente tutto, mi piace la varietá, l'addizione e non la sottrazione - il questo no, questo no e questo no ("fa male") non mi piace - apprezzo invece del veganesimo l'utilizzo di materie prime poco usate e poco valorizzate.
In realtá ho un'ultima obiezione che riguarda un altro aspetto su cui si fa confusione - il veganesimo non è necessariamente collegato ad un'attenzione per l'ambiente. Ieri sera con dispiacere ho notato un notevole uso di contenitori monodose di plastica ( ognuno con pochissimo cibo dentro) - e mi ha dato fastidio - oh sí, tanto... La salute collettiva non é meno importante di quella individuale.
Due sole obiezioni: trovo sproporzionato dovere investire tante energie e tempo nel nutrirsi, ragionando soprattutto con la testa su una cosa come il cibo che é invece molto collegata alle sensazioni primordiali, all'infanzia, alla cura, al contesto sociale e culturale. Non credo si mangi con la testa, ma molto con le sensazioni, i ricordi. Non voglio vivere per sempre, vorrei vivere il più felice (serena? Appagata?) possibile.
L'altra obiezione riguarda invece la sottrazione - a me piace praticamente tutto, mi piace la varietá, l'addizione e non la sottrazione - il questo no, questo no e questo no ("fa male") non mi piace - apprezzo invece del veganesimo l'utilizzo di materie prime poco usate e poco valorizzate.
In realtá ho un'ultima obiezione che riguarda un altro aspetto su cui si fa confusione - il veganesimo non è necessariamente collegato ad un'attenzione per l'ambiente. Ieri sera con dispiacere ho notato un notevole uso di contenitori monodose di plastica ( ognuno con pochissimo cibo dentro) - e mi ha dato fastidio - oh sí, tanto... La salute collettiva non é meno importante di quella individuale.
mercoledì 19 febbraio 2014
Che giornata
Che giornata!
Comiciata svuotando la lavastoviglie e proseguita con un Colorno-Reggio Emilia centro (macchina/autostrada/autobus) - allietato da Lateral di Bottura con un bel ricordo di Freak Antony -seguita da riunione 1 (interventi sull'autismo), riunione 2 (dimissioni protette) una ventina di mail, una decina di telefonate di cui un paio VERAMENTE impegnative, inframmezzate dalla mia schiscetta mangiata leggendo il giornale, una decina di minuti di chiacchiere con una collega simpatica in pensione da un anno e un cielo grigio come il piombo a fare da cornice.. e un eccellente caffé macchiato al solito bar dove non devo nemmeno chiedere. Poi ancora Reggio Emilia - Colorno - violando tutti i limiti di velocitá - per portare Luigi a basket (Colorno-Torrile) poi di corsa a casa per un'oretta di cucina (eccellente pollo pie) e poi tornano in ordine sparso, Roberto da Ancona, Anna da cardiofitness, Luigi da basket, mangiamo, parliamo delle nostre giornate, ci scandalizziamo vedendo quel bello show messo su da Grillo in streaming con Renzi, poi la Serracchiani da Lilli e sparecchiare (e stendere, la lavatrice messa insieme mentre cuoceva il pollo). Poi crollare sul divano vicino alla stufa con l'i pad. Vita, solo vita, ma che stanchezza! Adesso le mail e un'occhiata a Repubblica - devo anche decidere che libro leggere ora (ho finito il libro di Faber "il petalo cremisi e il bianco" e l'ho recensito su Anobii).
Mi chiedo se tutta questa vita che scorre via rapida, più o meno fluida, più o meno serena non debba pensare di fissarla di più, di trattenerla di più, nel ricordo, nel senso, nella testa, nel cuore. Se non sia necessario rallentare, degustare, riflettere. Se abbia un'utilità tutto questo correre e impegnarsi e percepire un'importanza e un'urgenza che spesso sono solo sul momento e sono subito dimenticate per altre importanze e altre urgenze - tranne il caffè macchiato, si intende.
Comiciata svuotando la lavastoviglie e proseguita con un Colorno-Reggio Emilia centro (macchina/autostrada/autobus) - allietato da Lateral di Bottura con un bel ricordo di Freak Antony -seguita da riunione 1 (interventi sull'autismo), riunione 2 (dimissioni protette) una ventina di mail, una decina di telefonate di cui un paio VERAMENTE impegnative, inframmezzate dalla mia schiscetta mangiata leggendo il giornale, una decina di minuti di chiacchiere con una collega simpatica in pensione da un anno e un cielo grigio come il piombo a fare da cornice.. e un eccellente caffé macchiato al solito bar dove non devo nemmeno chiedere. Poi ancora Reggio Emilia - Colorno - violando tutti i limiti di velocitá - per portare Luigi a basket (Colorno-Torrile) poi di corsa a casa per un'oretta di cucina (eccellente pollo pie) e poi tornano in ordine sparso, Roberto da Ancona, Anna da cardiofitness, Luigi da basket, mangiamo, parliamo delle nostre giornate, ci scandalizziamo vedendo quel bello show messo su da Grillo in streaming con Renzi, poi la Serracchiani da Lilli e sparecchiare (e stendere, la lavatrice messa insieme mentre cuoceva il pollo). Poi crollare sul divano vicino alla stufa con l'i pad. Vita, solo vita, ma che stanchezza! Adesso le mail e un'occhiata a Repubblica - devo anche decidere che libro leggere ora (ho finito il libro di Faber "il petalo cremisi e il bianco" e l'ho recensito su Anobii).
Mi chiedo se tutta questa vita che scorre via rapida, più o meno fluida, più o meno serena non debba pensare di fissarla di più, di trattenerla di più, nel ricordo, nel senso, nella testa, nel cuore. Se non sia necessario rallentare, degustare, riflettere. Se abbia un'utilità tutto questo correre e impegnarsi e percepire un'importanza e un'urgenza che spesso sono solo sul momento e sono subito dimenticate per altre importanze e altre urgenze - tranne il caffè macchiato, si intende.
martedì 18 febbraio 2014
Cosa succede - ma insomma (invettiva)
Ma insomma, Matteo Renzi, hai fatto cadere Letta come e quando hai voluto. Possibile che non avessi pronta una squadra da mettere in campo, cazzo!
Cosa succede - la democrazia in pericolo
Questa é la notizia: ennesimo governo che nasce senza essere votato: la democrazia é in pericolo in Italia?
Penso di sí, penso che la democrazia sia in pericolo in Italia perché la democrazia ha come fondamento il voto, ma il voto ha come fondamento un'opinione pubblica e in un paese dove
"L'Italia è all'ultimo posto in Europa per la percentuale dei laureati nella fascia di età fra i 30 e i 34 anni, pari al 20,3% nel 2011: è quanto risulta dall'Indagine sulla forza lavoro 2012 diffusa oggi da Eurostat. Il dato è particolarmente basso se confrontato con la media europea (34,6%), ma anche rispetto agli altri Stati principali dell'Unione: in Germania i trentenni laureati sono il 30,7% del totale, in Spagna il 40,6%, in Francia il 43,4%, in Gran Bretagna il 45,8%. L'obiettivo per il 2020 è il 40% a livello Ue, mentre l'Italia punta a un più modesto 26/27%."
"Il tasso di abbandono scolastico cala in Europa, ma l'Italia è in controtendenza. Il quadro non lusinghiero per il nostro Paese viene descritto da Eurostat. Che, in un rapporto appena diffuso, rileva come la percentuale di studenti che lasciano la scuola in generale sia nel 2012 diminuita, avvicinando gli obiettivi fissati per il 2020 che puntano a limitare il fenomeno sotto la barra del 10% e ad aumentare la quota di diplomati a più del 40%. La situazione tra i 27 Paesi presenta tuttavia molte differenze. Mentre la media Ue per gli abbandoni scolari nel 2012 si è attestata al 12,8%, l'Italia segue con fatica col 17,6%, "
"e il Belpaese è nettamente fuori media Ue (35,8%) in tema di diplomati (21,7%)."
"L’indagine effettuata dall’OCSE rivela come la scuola italiana sia caratterizzata da una serie di debolezze che riguardano le performance mediocri degli studenti, quanto l’assenza di una carriera basata sul merito per gli insegnanti e per i dirigenti scolastici e l’assenza di misure volte a sostenere pari opportunità educative per gli studenti a prescindere dalle condizioni socio-economiche delle famiglie di provenienza. "
Qual era la domanda? Ah sí, credo che la democrazia in Italia sia in pericolo.
Penso di sí, penso che la democrazia sia in pericolo in Italia perché la democrazia ha come fondamento il voto, ma il voto ha come fondamento un'opinione pubblica e in un paese dove
"L'Italia è all'ultimo posto in Europa per la percentuale dei laureati nella fascia di età fra i 30 e i 34 anni, pari al 20,3% nel 2011: è quanto risulta dall'Indagine sulla forza lavoro 2012 diffusa oggi da Eurostat. Il dato è particolarmente basso se confrontato con la media europea (34,6%), ma anche rispetto agli altri Stati principali dell'Unione: in Germania i trentenni laureati sono il 30,7% del totale, in Spagna il 40,6%, in Francia il 43,4%, in Gran Bretagna il 45,8%. L'obiettivo per il 2020 è il 40% a livello Ue, mentre l'Italia punta a un più modesto 26/27%."
"Il tasso di abbandono scolastico cala in Europa, ma l'Italia è in controtendenza. Il quadro non lusinghiero per il nostro Paese viene descritto da Eurostat. Che, in un rapporto appena diffuso, rileva come la percentuale di studenti che lasciano la scuola in generale sia nel 2012 diminuita, avvicinando gli obiettivi fissati per il 2020 che puntano a limitare il fenomeno sotto la barra del 10% e ad aumentare la quota di diplomati a più del 40%. La situazione tra i 27 Paesi presenta tuttavia molte differenze. Mentre la media Ue per gli abbandoni scolari nel 2012 si è attestata al 12,8%, l'Italia segue con fatica col 17,6%, "
"e il Belpaese è nettamente fuori media Ue (35,8%) in tema di diplomati (21,7%)."
"L’indagine effettuata dall’OCSE rivela come la scuola italiana sia caratterizzata da una serie di debolezze che riguardano le performance mediocri degli studenti, quanto l’assenza di una carriera basata sul merito per gli insegnanti e per i dirigenti scolastici e l’assenza di misure volte a sostenere pari opportunità educative per gli studenti a prescindere dalle condizioni socio-economiche delle famiglie di provenienza. "
Qual era la domanda? Ah sí, credo che la democrazia in Italia sia in pericolo.
Natura bellissima
Che bello questo filmato, consola senza retorica, dá l'idea di qualcosa di protettivo che dá speranza
http://video.repubblica.it/natura/cosi-i-lupi-salvano-i-fiumi/156087/154582?ref=HRESS-24
http://video.repubblica.it/natura/cosi-i-lupi-salvano-i-fiumi/156087/154582?ref=HRESS-24
domenica 16 febbraio 2014
cosa succede - il governo Renzi - e allora perchè
E allora perché, dato che tutto si può dire di Renzi tranne che sia stupido?
I deputati parmensi (Pagliari e Maestri- uno renziano e l'altra no) sono venuti ieri a Colorno a dichiarare che il governo non riusciva più a lavorare e che sfornava un pasticcio dietro l'altro.
Autorevoli commentatori con i quali sono perfettamente d'accordo osservano che il governo Renzi segna il ritorno all'autorevolezza dei partiti, dopo i governi istituzionali che si sono preceduti, in certo qual modo - osservo- Renzi autodichiara il rinnovamento e la rinascita del PD. Parties are back?
Però immettendo forze nuove nel governo forse si poteva sia rafforzarne la capacità di governo, sia sottrarlo alla tutela istituzionale di "Re Giorgio" - forse, ma in realtà non lo so davvero.
Il dubbio che questo fosse possibile mi viene dall'osservazione di quando a mio parere il governo Letta si è mostrato in agonia ed è stato il momento in cui re Giorgio ha fermato la decadenza della Cancellieri dopo quel bello spettacolino messo in scena con l'affamata Ligresti - lì si è inchiodata una possibilità di "durare" e "andare oltre".
E adesso cosa succederà? riusciremo a bruciare un'altra delle nostre scarse risorse? o come afferma Scalfari oggi (io non ci credo, m può essere una possibilità) Renzi cercherà di governare sfondando il tetto europeo (quindi nel modo tradizionale che ci ha portato fin qui, cioè con l'indebitamento?). Vedremo, sono molto preoccupata.
Un'ultima riflessione commentando quello che Pagliari ieri diceva ossia che l'abolizione delle Province e la riforma del Senato sono faccenda molto più complessa di quella che appare e che le riforme proposte non sono sufficienti ad affrontare questa complessità. Del Senato so ovviamente poco, un po' di più delle Province perché ci lavoro fianco a fianco e so con certezza due cose:
- che devono essere abolite
- che la loro abolizione è affare di grande complessità da affrontare con efficienza e serietà ed entrando ne merito.
Osservo che Pagliari e i suoi sodali sono lì, appunto, per affrontare queste complessità.
I deputati parmensi (Pagliari e Maestri- uno renziano e l'altra no) sono venuti ieri a Colorno a dichiarare che il governo non riusciva più a lavorare e che sfornava un pasticcio dietro l'altro.
Autorevoli commentatori con i quali sono perfettamente d'accordo osservano che il governo Renzi segna il ritorno all'autorevolezza dei partiti, dopo i governi istituzionali che si sono preceduti, in certo qual modo - osservo- Renzi autodichiara il rinnovamento e la rinascita del PD. Parties are back?
Però immettendo forze nuove nel governo forse si poteva sia rafforzarne la capacità di governo, sia sottrarlo alla tutela istituzionale di "Re Giorgio" - forse, ma in realtà non lo so davvero.
Il dubbio che questo fosse possibile mi viene dall'osservazione di quando a mio parere il governo Letta si è mostrato in agonia ed è stato il momento in cui re Giorgio ha fermato la decadenza della Cancellieri dopo quel bello spettacolino messo in scena con l'affamata Ligresti - lì si è inchiodata una possibilità di "durare" e "andare oltre".
E adesso cosa succederà? riusciremo a bruciare un'altra delle nostre scarse risorse? o come afferma Scalfari oggi (io non ci credo, m può essere una possibilità) Renzi cercherà di governare sfondando il tetto europeo (quindi nel modo tradizionale che ci ha portato fin qui, cioè con l'indebitamento?). Vedremo, sono molto preoccupata.
Un'ultima riflessione commentando quello che Pagliari ieri diceva ossia che l'abolizione delle Province e la riforma del Senato sono faccenda molto più complessa di quella che appare e che le riforme proposte non sono sufficienti ad affrontare questa complessità. Del Senato so ovviamente poco, un po' di più delle Province perché ci lavoro fianco a fianco e so con certezza due cose:
- che devono essere abolite
- che la loro abolizione è affare di grande complessità da affrontare con efficienza e serietà ed entrando ne merito.
Osservo che Pagliari e i suoi sodali sono lì, appunto, per affrontare queste complessità.
cosa succede - il governo Renzi
certo dichiaro la fatica di commentare la notizia di giornata, perché molto non mi è chiaro. Posso però condividere alcune riflessioni - e poi si vedrà.
La prima riflessione riguarda lo specchietto per gonzi (gonzi nel senso di gente che non capisce niente di politica) del "Renzi non vedeva l'ora di prendere il governo" in cui molti sono cascati e si capisce anche perché. Perché? perché questo modo di pensare attiene a due filoni importantissimi, in questo caso coincidenti, del pensiero che ci forma: il pensiero socialista del siamo tutti presunti uguali (=diffidare da chi emerge dalla folla) e il pensiero cattolico del peccato d'orgoglio, dell'umiltà (= diffidare di chi emerge dalla folla). E quindi il peccato d'orgoglio va sempre bene per essere stigmatizzato.
Sul merito, osserverei che Renzi non è D'Alema. Quando D'Alema, accecato dal suo smisurato ego, contribuì in modo decisivo alla caduta di Prodi (ma è davvero il primo caso, questo Letta-Renzi, di fuoco amico nel centro sinistra?) era accecato da due prospettive: una personale (anche per lui era tempo di "ultimi fuochi") ed una intrecciata con la politica (essere "il primo comunista - e chiamare D'Alema comunista mi procura uno scoppio di ilarità - al governo" dell'Italia con tutto ciò che questo rappresentava per chi da tanti anni non "vinceva" mai).
Renzi non ha questa urgenza - il dispiegamento completo del suo ego ha ancora molto tempo davanti a sé, senza necessariamente assumersi questo rischio pazzesco. Inoltre, conosco il suo "Letta" personale, Graziano Delrio, che sicuramente non è prono al trionfo del momento, ma più portato a pianificare con concreto spirito reggiano.
La prima riflessione riguarda lo specchietto per gonzi (gonzi nel senso di gente che non capisce niente di politica) del "Renzi non vedeva l'ora di prendere il governo" in cui molti sono cascati e si capisce anche perché. Perché? perché questo modo di pensare attiene a due filoni importantissimi, in questo caso coincidenti, del pensiero che ci forma: il pensiero socialista del siamo tutti presunti uguali (=diffidare da chi emerge dalla folla) e il pensiero cattolico del peccato d'orgoglio, dell'umiltà (= diffidare di chi emerge dalla folla). E quindi il peccato d'orgoglio va sempre bene per essere stigmatizzato.
Sul merito, osserverei che Renzi non è D'Alema. Quando D'Alema, accecato dal suo smisurato ego, contribuì in modo decisivo alla caduta di Prodi (ma è davvero il primo caso, questo Letta-Renzi, di fuoco amico nel centro sinistra?) era accecato da due prospettive: una personale (anche per lui era tempo di "ultimi fuochi") ed una intrecciata con la politica (essere "il primo comunista - e chiamare D'Alema comunista mi procura uno scoppio di ilarità - al governo" dell'Italia con tutto ciò che questo rappresentava per chi da tanti anni non "vinceva" mai).
Renzi non ha questa urgenza - il dispiegamento completo del suo ego ha ancora molto tempo davanti a sé, senza necessariamente assumersi questo rischio pazzesco. Inoltre, conosco il suo "Letta" personale, Graziano Delrio, che sicuramente non è prono al trionfo del momento, ma più portato a pianificare con concreto spirito reggiano.
martedì 11 febbraio 2014
Mare di cazzate - 3
"Andare al governo con Alfano sarebbe un azzardo numerico: non fai le grandi riforme di sistema con la manciata di voti che al Senato ti garantiscono Pd, Ncd e Scelta Civica" (Massimo Giannini). Non é chiarissimo? Speriamo lo sia soprattutto per Renzi, che andrebbe al governo senza, per l'ennesima volta, il voto, in questa democrazia sospesa cui forse ci stiamo abituando, tra buffoni, giullari e monarchi - e un popolo maltrattato. Che cazzata sarebbe....
lunedì 10 febbraio 2014
La passione 2
Ho anche pensato che c'é la passione per il proprio lavoro. Giá. Questo non so bene. Faccio questo lavoro con il massimo del rigore verso me stessa e le cose che facciamo. É estremamente importante in un lavoro nel quale vieni a contatto con il potere - quello degli altri, ma anche il tuo - e il potere brucia, trasforma, quando va bene deforma.
Oggi é stata una eccellente giornata - ho chiuso con plauso un procedimento molto complesso di riordino isituzionale sul quale abbiamo sputato sangue - e bile.
Passione per questo lavoro? Forse, ci investo molto, lo faccio con tutta la cura e l'intelligenza di cui sono capace - a volte lo odio, ma anche l'odio fa parte della passione. Ne percepisco chiaramente l'importanza (per il pezzettino che mi compete) per la vita delle persone - e anche l'orgoglio fa parte della passione.
Ma a volte sono cosí stanca... La stanchezza non ha a che fare con la passione, no?
Oggi é stata una eccellente giornata - ho chiuso con plauso un procedimento molto complesso di riordino isituzionale sul quale abbiamo sputato sangue - e bile.
Passione per questo lavoro? Forse, ci investo molto, lo faccio con tutta la cura e l'intelligenza di cui sono capace - a volte lo odio, ma anche l'odio fa parte della passione. Ne percepisco chiaramente l'importanza (per il pezzettino che mi compete) per la vita delle persone - e anche l'orgoglio fa parte della passione.
Ma a volte sono cosí stanca... La stanchezza non ha a che fare con la passione, no?
domenica 9 febbraio 2014
La passione
Mi manca la passione. Ci sono ancora cose che mi piacciono - soprattutto viaggiare, sia fisicamente sia accompagnata dai personaggi di carta di un bel libro - e cucinare, e il cinema.... - ma sono cose che mi piacciono e per le quali non provo più passione.
Non mi appassiona più nemmeno la politica. Il vero sentimento forte che provo ora è più che altro la rabbia, l'incazzatura per come vanno le cose, per le occasioni perse, per le violenze perpetrate, per le capacitá buttate, per le vite sprecate. La rabbia può sostituire la passione? Non credo. In che modo potrei appassionarmi ancora per qualcosa?
Non mi appassiona più nemmeno la politica. Il vero sentimento forte che provo ora è più che altro la rabbia, l'incazzatura per come vanno le cose, per le occasioni perse, per le violenze perpetrate, per le capacitá buttate, per le vite sprecate. La rabbia può sostituire la passione? Non credo. In che modo potrei appassionarmi ancora per qualcosa?
sabato 1 febbraio 2014
La giornata della memoria
Nella giornata della memoria scelgo di segnalare questo piccolo intervento letto da Gramellini
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-14190ca3-3f68-437c-b26d-d52213342e27.html -
Perché mi sembra autentico, asciutto, alla base dell'immensa sofferenza che, in varie forme, gli umani sanno infliggersi tra loro. Anche in questo momento ci sono persone che soffrono a causa di insensate dinamiche - nel 2014 ancora non sappiamo proteggere i nostri bambini, il loro diritto all'innocenza almeno per alcuni anni - nel 2014 ancora non abbiamo trovato un bandolo della matassa per una convivenza possibile anche con i nostri demoni. E ogni tanto riesplode la follia assassina.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-14190ca3-3f68-437c-b26d-d52213342e27.html -
Perché mi sembra autentico, asciutto, alla base dell'immensa sofferenza che, in varie forme, gli umani sanno infliggersi tra loro. Anche in questo momento ci sono persone che soffrono a causa di insensate dinamiche - nel 2014 ancora non sappiamo proteggere i nostri bambini, il loro diritto all'innocenza almeno per alcuni anni - nel 2014 ancora non abbiamo trovato un bandolo della matassa per una convivenza possibile anche con i nostri demoni. E ogni tanto riesplode la follia assassina.
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