Storia di un mondo piccolo che non c’è più.
Sabato scorso, seduto nella nostra cucina davanti a un caffè, c’era Davide, il nostro bravissimo e fidatissimo potatore. Davide era compagno d’infanzia di Roberto ed è una persona simpatica ed intelligente.
Ci ha raccontato un episodio della sua infanzia. Nella sua famiglia erano cinque fratelli, vivevano in una frazione tra Colorno e Torrile, in campagna. I soldi erano pochi (e le speranze molte) e Davide a 14 anni si era innamorato di un motorino giallo, usato, in bella vista nel negozio di cicli e motocicli di Colorno (che ovviamente non c’è più da almeno trent’anni). L’aveva chiesto a suo padre che però gli aveva detto che i soldi non c’erano. Senza perdersi d’animo, Davide aveva pensato di guadagnare i soldi allevando conigli. Per mesi, la sua vita era stata: sveglia presto, stalla, cura dei conigli, corriera per Parma per il corso da barista, ancora corriera e ancora stalla e conigli. Ma lui era contento, i conigli crescevano bene ed erano quasi pronti per essere venduti e aveva fatto i conti che gli avrebbero reso esattamente quanto serviva per il motorino.
Purtroppo una mattina la sua mamma lo aveva svegliato in lacrime e con fatica lo aveva accompagnato sul luogo del disastro: tutti i suoi bei conigli grassi erano stesi, in fila, uccisi da una donnola. Tutti, irrimediabilmente. Allora Davide ha preso una pala e ha scavato una grossa buca per seppellirli e il Davide sessantenne che raccontava nella mia cucina tanti anni dopo ha sospirato “E il bel motorino giallo è rimasto là nel negozio”.
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