lunedì 11 marzo 2019

8 MARZO 2019

L’8 marzo ha sempre avuto una duplice dimensione, anche se non sempre così ben appalesata e oltre che giorno di festa è sempre stato un giorno di lotta. Direi che quest’anno c’era ben poco da festeggiare. Cito, in ordine sparso e per come mi vengono in mente:
- un femminicidio ogni 72 ore - due donne ammazzate di botte il giorno prima dell’ marzo (Napoli e Messina)
- DDL Pillon, tra le altre cose introduce l’obbligo di mediazione familiare (a pagamento) in caso di separazione, costringendo chi ha subito maltrattamenti da parte del coniuge a sedere allo stesso tavolo del proprio aggressore
La Lega, sezione giovani di Crotone, diffonde un volantino per l’8 marzo in cui elenca i nemici della dignità della donna. Spiccano, tra i tanti, coloro che contrastano la famiglia naturale e chi promuove “l’autodeterminazione della donna sempre più marcata suscitando un atteggiamento rancoroso nei confronti dell’uomo”. Un’argomentazione molto utilizzata da parte degli uomini maltrattanti
- molte manifestazioni di solidarietà anche da parte di membri del governo, al sindaco leghista di Ponteinvrea, Matteo Camiciottoli, condannato per avere augurato lo stupro a Laura Boldrini
- percentuali bulgare e vergognose, soprattutto al Sud, di medici obiettori e presentazione di mozioni in diversi consigli comunali (Verona) di mozioni “pro-vita” (quale vita? Non quella delle donne..)
L’immagine quindi più fedele al significato di questo 8 marzo è l’immagine qui sotto - lottare si deve, ancora e ancora.
Parma, 8 marzo 2019: la libertà delle donne è la libertà di tutti

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