domenica 18 febbraio 2018

PER CHI VOTARE 2: DUE P.S. E UNA PRECISAZIONE

Riletto quello che ho scritto ieri, volevo aggiungere due brevi P.S. e precisare meglio un pensiero che altrimenti può sembrare contradditorio.
Primo P.S.: non ho mai pensato di votare in base al mio solo interesse personale e familiare. Trovo agghiaccianti le interviste rilasciate da proprietari di case abusive che dicono che voteranno Berlusconi perchè gli farà il condono. Su questa logica dovrei votare il centro destra perchè se passa la flat tax il mio reddito familiare ci consentirebbe di comprare in più una casa al mare all’anno. Ma non riesco a non pensare all’Italia, alla scuola, alla sanità, al sociale - un lusso da chi sta bene, forse, ma inestinguibile per me.
Secondo P.S., ovvio ma da ribadire: voto turandomi il naso e scegliendo il meno peggio del catalogo, è chiaro.
E la precisazione: il pragmatismo riformista e l’utopia non sono in contraddizione, anzi. Se si vede concretamente la strada, la strada avrà i suoi lampioni, le sue aree di sosta, e i suoi cartelli con i chilometri segnati e anche le sue deviazioni. Se non ci si riempe la bocca di slogan rispetto ad esempio cosa è di destra e cosa è di sinistra si riesce un po’ -almeno un po’ - a riflettere se la riduzione del debito è di destra o di sinistra, se l’aumento della produttività riguarda solo la destra, se abbiamo a che fare con “i padroni” o con “gli imprenditori” e perfino a riflettere se riorganizzare la pubblica amministrazione lede i diritti dei lavoratori o aumenta i diritti dei cittadini e le chances del sistema paese. L’utopia è indispensabile, ma l’utopia è anche piena di contraddizioni che bisogna - pragmaticamente - affrontare quando il momento è maturo.

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