giovedì 3 luglio 2014

CITAZIONE 2 (mentre fuori il vento soffia forte e la luce rimane)

Su una montagnola nella palude si ergono le rovine di vecchi edifici.
Forse solo in un certo senso questa montagnola è opera della natura; forse è piuttosto opera di contadini morti da tempi immemorabili, che avevano edificato le loro dimore là sulla riva erbosa del ruscello, generazione dopo generazione, l'una sulle rovine dell'altra. Ma oramai da oltre cent'anni era uno stabbio per gli agnelli, dove le pecore e i loro piccoli belavano da più di cento primavere. Al di là dello stabbio e della sua montagnola, soprattutto a sud, si stendono vasti acquitrini con ciuffi sparsi di vegetazione bassa, e attraverso il crinale di Raudsmyri un fiumiciattolo scende nella palude e un secondo esce dal lago a est attraverso la valle della brughiera orientale. Verso nord, rispetto allo stabbio, si staglia una ripida montagna con dei ghiaioni sulle pendici più basse, separate da forcelle coperte di erica; i picchi del monte si alzano desolati dalle forcelle, e in un punto sopra lo stabbio la montagna èspaccata da un crepaccio nel basalto, dove in primavera scroscia una cascata, alta e sottile. Talora il vento del sud soffia contro la cascata e disperde gli spruzzi oltre il bordo del salto, tanto da farla scorrere controcorrente. Ai piedi del monte sono sparsi ovunque dei grossi massi....
Un ruscello scorre lungo il prato, vi traccia intorno un semicerchio limpido e freddo e non secca mai, e in estate i raggi del sole giocano col suo gaio flusso e le pecore si accucciano sulla sponda ruminando e allungano una zampa sull'erba. In giorno così il cielo è azzurro, il sole scintilla amabile sul lago dove nuotano i cigni e sulla superficie liscia dei laghi ricchi di trote tra le paludi, liete canzoni risuonano per lande e per lame.
HALDOR LAXNESS

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