In questa follia, mi spezza il cuore vedere questi maschi pesantemente armati rivendicare la “conquista” di Bakhmut, cioè in concreto di un cumulo di macerie martoriate e grigie, di finestre frantumate e sbilenche dietro le quali la gente aveva le proprie case e viveva le proprie vite. Molti opinionisti confezionano pareri contrastanti su chi ha veramente vinto o sicuramente perso la “battaglia” di Bakhmut. Nel mio piccolo ho sentito un piccolo refolo di speranza solo ascoltando le parole di Zelensky che diceva, non senza un accenno di malinconia “Bakhmut non c’è più, è solo nei nostri cuori”.
Lì non può essere conquistata.
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