lunedì 30 maggio 2022

LA GOCCIA

 Un piccolo episodio curioso. L’altro giorno di mattina presto Roberto esce per la sua corsa mattutina di un paio di volte a settimana. Esce in pantaloncini e canottiera per correre la sua decina di chilometri sull’argine e i vari sentieri della golena. Bisogna premettere che Roberto è affetto da Ranierite più o meno acuta a seconda dei periodi. Cos’è la Ranierite? Una malattia non grave che però impedisce quello che si chiama percorso netto, cioè di uscire di casa in una volta sola. Quando esce di casa almeno un rientro è necessario per prendere qualcosa di dimenticato (il telefono, il portafoglio, la borsa, il maglione, le chiavi della macchina… tutto va bene tranne la testa perché quella è attaccata al corpo). A volte i rientri sono più d’uno.

Ma torniamo all’altra mattina, dicevamo che Roberto esce di casa in pantaloncini e canottiera, chiude la porta con la chiave che poi posa un po’ nascosta da un mucchietto di pezzetti di legno che c’è nel cortile (il nascondiglio varia a seconda della configurazione variabile del cortile) per riprenderla al ritorno per aprire la porta e entrare in casa.  Poi mangia qualche ciliegia dall’albero e fa per partire, ma si rende conto di avere dimenticato il telefono che porta sempre con sè per fare foto e anche perché l’età avanza e i percorsi sono poco battuti, non si sa mai. Quindi riprende le chiavi, infila la chiave nella serratura ma la chiave non gira e non riesce neanche ad estrarla. Attimo di panico, avrà sbagliato chiave? Ma la chiave di porta blindata è inconfondibile nel mazzo ed è la chiave giusta. Poi, ne sono certa anche se nel suo racconto non appare (tutta questa storia è da lui riportata, ovviamente) comincia ad imprecare violentemente prendendosela con il cielo e i suoi abitanti poi giù giù fino all’umile chiave, tira e ritira, riesce a farla girare e alla fine ad estrarla. Esaminandola, si rende conto che la chiave, solo quella chiave del mazzo, è impiastricciata di resina. La pulisce con l’alcool e si rende conto andando a vedere che in quei pochi minuti in cui la chiave è stata vicino ai pezzi di legno una goccia di resina dal legno è colata esattamente sulla chiave sporcandola.  Una coincidenza quasi incredibile.

Questa storiella è dedicata a tutti quelli “che tanto non cambia mai niente” - a volte una goccia invece può cambiare un racconto…

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