lunedì 28 giugno 2021

DI CINEMA (E UN PO’ DI TRISTEZZA) 2

Ieri sera ancora cinema all'aperto (ma la location dell'Arena estiva del Cinema d'Azeglio è molto peggio di quella del Cinema Astra perchè in pieno centro e in un cortile di cemento - il caldo era soffocante). Abbiamo visto l'ultimo film di Woody Allen, Rifkin's Festival. È un film CARINO, come un po' tutti gli ultimi di Allen (l'ultimo film suo che ricordo come GRANDE e non CARINO è Match Point) e considero l'aggettivo per un grande autore come Allen piuttosto offensivo. Allen mantiene la sua leggerezza, il suo modo unico di raccontare (inserti in bianco e nero, tanto cinema, sentimenti visibili e non urlati, sorrisi), perfetta musica sia di sottofondo che a tratti protagonista, ma non graffia più, non dice più niente di originale, è (a volte lamentosamente) troppo autobiografico e un po' ripetitivo. Mi è però venuto un pensiero spiacevole: Allen è indubbiamente molto anziano (ha quasi 86 anni, cavolo!) ed è forse una caratteristica della vecchiaia essere ripetitivi, lamentosi e parlare troppo di sè, oltre a non avere più cose originali da dire. Tra venti giorni compio 63 anni - e questo pensiero non mi è proprio piaciuto.

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