domenica 25 marzo 2018

PAURA

Ho condiviso questa pagina sotto  su Facebook ma ho esitato a pubblicarla qui perchè qui ne avrei dovuto parlare. Mi fa paura - è un fatto, ma vorrei analizzare questa paura meglio.
È una doppia paura, in realtà. La prima è la paura di ciò che questa analisi  - con chiarezza - indica: la perdita della rotta, del senso, la perdita dei più nobili concetti che l’uomo abbia elaborato nell’applicazione pratica di quei concetti stessi, nel dimenticarsi di articolare quei concetti ancorandoli alla realtà.
Ma la seconda paura, più confusa, è per me la più “paurosa”: ho paura di essere d’accordo, perchè non vorrei esserlo. Sento nello scritto un pericolo di elitarismo, di dividere il mondo tra chi sa e si dà da fare ed è bello, buono, intelligente, intraprendente e chi non lo è. Chi mette il confine? E soprattutto, siamo sicuri che ai brutti, cattivi, stupidi, passivi siano state date le stesse opportunità che agli altri? Mi si dirà che sí, visto che c’è stato molto e ancora c’è transito tra le due categorie. Ma sappiamo anche che, dentro il concetto che in verità non siamo tutti uguali, c’è la consapevolezza  (lo vediamo in tutti i nostri luoghi di lavoro) che c’è una piccola percentuale che in qualsiasi condizione “funziona” (eguagliata da una piccola percentuale all’estremo opposto che non “funziona “ in qualsiasi condizione) e che la maggioranza funziona a secondo delle condizioni (ad esempio, sul lavoro le condizioni organizzative) in cui si trova. Questo per dire che la mobilità tre le due categorie mi sembra più relegata alle percentuali estreme che alla maggioranza.
Inoltre i belli buoni intelligenti intraprendenti sono proprio tutti cosí o magari alcuni di loro sono belli e intraprendenti e anche cattivi e stupidi (e manipolatori, ladri, assetati di potere, arroganti....) nelle infinite combinazioni umane? Qualche esempio ce lo abbiamo davanti, no?
Insomma mi fa un po’ paura questo terreno, bisogna dissodarlo bene per praticarlo, anche se il risultato delle ultime elezioni, ma più in generale la scena pubblica di questi anni, ci hanno indicato il sentiero per arrivarci.


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