giovedì 22 marzo 2018

E ANCORA 2

La mia amica del post ARISTOI ha interloquito meravigliosamente con Sandra Zampa 
Molto bella la tua lettera pubblicata su Huffington Post! Offre tanti spunti di riflessione...
Qualche constatazione da parte di chi, come me, incontra e ascolta molte persone , di cultura e condizioni assai diverse. La cultura politica ( forse sarebbe meglio dire la "cultura") è bassissima. Si parla per sentito dire, si afferra qua e là qualche mezza frase , un pezzo di concetto che va in qualche modo a toccare un'emozione, un bisogno inconsapevole ( la pancia?) , lo si interpreta con i propri, molto limitati strumenti, e si trasforma in un assioma. Che diventa un pezzo di una visione del mondo improvvisata e superficiale ma che si ancora nella mente e condiziona le scelte. (Riguardo a questo, la rete ha dato un grande contributo...) .
Cultura politica bassissima significa assenza di conoscenze, di esperienze sociali e politiche significative, di chiusura in un recinto privato orientato a una ricerca di benessere o , semplicemente, di sopravvivenza più o meno dignitosa. Il senso della collettività e della responsabilità civile è in via di estinzione, anche in territorio come il nostro, che può vantare solidi radici di civismo e di solidarietà. Io ero orgogliosa di vivere in questa parte d Italia; ora mi guardo attorno con sospetto, ascoltando in autobus, in treno commenti razzisti e leghisti o osservando con dispiacere le mie amiche meridionali, donne serie e intelligenti, votarsi con passione all'ineffabile leggerezza dei grillini.
Tu invochi la speranza, e ti ammiro per questo segno di forza interiore e di equilibrio.
Ma io di speranza non ne vedo. Vedo false e arroganti certezze ( i destrorsi) e vane e distorsive illusioni venate di un sentimento anarcoide che da sempre intesse l anima più profonda di questo popolo (i fans dei 5 stelle).
I giovani, poi... Anche i migliori non sono attratti dalla politica. Sono davvero pochissimi ragazzi brillanti che sognano per se stessi un futuro, una carriera nella politica; e quei pochi sono guardati con diffidenza ( per non dire compatimento) dai coetanei. Vogliono fare i manager, i progettisti informatici, i comunicatori di impresa. Vogliono vedere altri pezzi di mondo, lavorare in Cina, entrare in una multinazionale.
Forse, prima ancora della speranza, quello che manca è il sogno.
Di un mondo migliore, di una società più giusta. Quello che noi, ragazzi degli anni 50, invece sognavamo.
Quello che vedo oggi è un duro, freddo, cinico bagno di realtà. E questo si lega alla non cultura. Se non leggi buona letteratura, se non entri nella visione di un'artista, se non conosci qualcosa di altro da te attraverso un film, come fai a vedere oltre la bolletta da pagare, il mutuo da onorare? Resti schiacciato, e non riesci più a sognare, come cantava De Andre in una delle sue stupende ballate.
Sono riflessioni amare, lo so, ma so che con te posso permettermi di condividerle
Cosa ho io da dire ? Quasi nulla se non la mia desolazione e la mia compartecipazione a tutte le parole dette dalle persone di cui questi post sono popolati. Hanno tutte/i ragione.
Il mio unico contributo è: posto che la speranza non è un’opzione ma una necessità, in tutto ciô che facciamo, a partire dall’alzarci dal letto la mattina, è necessario capire come esercitarla senza false illusioni, ma con qualche piano per il futuro.
Ce ne è già uno in giro che però non mi piace proprio: lasciamo che facciano, che si schiantino (dimenticando che in realtà chi si schianta è il paese). Questa è la politica ancora che ci ha portato qui, facendo  dell’assenza del sogno un dato di fatto e della Realpolitik un modo di essere.
Io un piano non ce l’ho. Mi limito a tutta una serie di azioni combattenti di cui ho parlato già in altri post che hanno il difetto (e il pregio) di essere individuali e non collettive. Un sogno si costruisce collettivamente, ma come fare?
Sandra Zampa suggerisce di ripartire dalle sezioni del PD, ma io ne ho un ricordo pessimo quando c’erano e ormai non esistono quasi più. Altre idee? Non abbiamo più molto tempo per maturarle.
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