martedì 12 aprile 2016

DOMENICA NON ANDRÓ A VOTARE

Chissà se riesco a spiegare con chiarezza perchè domenica non andrò a votare per il referendum c.d. "Trivelle" - non è facile, ipotizzo soprattutto per una mancata condivisione dei significati emotivi delle parole. Ci provo.
Sgombro subito il campo: di quello che ha detto Renzi o chi per lui, come sempre, non me ne frega niente.
Non vado a votare, anche se ho letto un po' e voterei no, per diretta e incazzata protesta di essere chiamata a votare su temi complessi, multisfaccettati e multifattoriali che non possono essere oggetto di referendum, se non a costo di essere mistificati, ridotti a slogan, falsati.
La metto giù brutale: siamo chiamati a fermare una produzione italiana (piccola) di metano che alle attuali condizioni tecnologiche e di mercato verrà sostituito da importazione di metano prodotto altrove. Veniamo quindi chiamati a votare di spostare (abbastanza ipotetici) rischi ambientali dal nostro backyard ad un "altrove"?  E allora come mai tutto questo viene collegato alle energie rinnovabili, alla protezione dell'ambiente, al consumo delle risorse?
E, chiedo scusa, che strumenti ho io che pure ho due lauree, ma mi occupo di anziani e disabili e poveri per capire se i rischi ambientali sono maggiori nel trivellare o nello spostare metano in grandi metanodotti o in navi metaniere in cisterne d'acciaio in cui viaggia liquefatto a -161 gradi?
Non dovrebbe essere la politica, la mediazione e la discussione politica a farne oggetto di consapevolezza collettiva e consenso?
I referendum sono giusti per confermare o disconfermare concetti grandi, semplici, non semplificati: aborto sì o aborto no, divorzio sì, divorzio no.
Sono ancora pentita di essere andata a votare per il referendum sull'acqua pubblica, anche lì un tema assai complesso che non riguardava in realtà come ci era stato detto solo il principio dell'acqua pubblica, ma riguardava anche e riguarda tuttora la capacità e anche la possibilità di gestire in modo equo, trasparente ed efficiente da parte del pubblico (e io che lo conosco bene avrei dovuto saperlo).
Così, non vado a votare e non voterò mai più su problematiche distorte e mistificate, pronta ad un impegno di costruzione collettiva di consapevolezza, conoscenza e consenso sui temi sollevati. Smettetela di cercare di usarmi!
  (Ps non addosso ai promotori ma esprimo la mia indignazione per la campagna Trivella tua sorella - dimostrazione plastica che, sia a destra che a sinistra, la madre dei cretini è sempre incinta)

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