domenica 24 aprile 2016

BICENTENARIO DELLA NASCITA DI CHARLOTTE BRONTE


"Non sono stata calpestata. Non sono stata avvilita e paralizzata. Non sono stata seppellita insieme a menti inferiori, esclusa anche dal più piccolo bagliore di comunione con l'intelligenza, l'energia, la nobiltà. Ho discusso, da pari a pari, con una realtà che mi ispira profondo rispetto; la cui presenza è una gioia per me : con una mente originale, vigorosa, vasta. Ho conosciuto voi, signor Rochester; e mi sento vincere dal terrore e dall'angoscia al pensiero che devo venire strappata per sempre dalla vostra presenza."
(Jane Eyre)

A noi romantiche ragazzine Jane Eyre piaceva molto perchè è un'eroina romantica, piena di fremiti trattenuti e di vicissitudini tragiche, preda delle convenzioni del tempo (quanto ho sperato di poterle dire di tenerselo, il signor Rochester, sposato o no!), ma anche consapevolmente erotica, con la schiena dritta, dignitosa, con una sua vita, una sua cultura, un senso compiuto di sé - una femminista ante litteram? (Perfino una feroce sputtanatrice di una Chiesa gretta ed algida...).
E adesso che non sono più una ragazzina Jane Eyre mi piace ancora e ancora mi emoziono quando il Signor Rochester compare improvvisamente nella nebbia....

martedì 12 aprile 2016

DOMENICA NON ANDRÓ A VOTARE

Chissà se riesco a spiegare con chiarezza perchè domenica non andrò a votare per il referendum c.d. "Trivelle" - non è facile, ipotizzo soprattutto per una mancata condivisione dei significati emotivi delle parole. Ci provo.
Sgombro subito il campo: di quello che ha detto Renzi o chi per lui, come sempre, non me ne frega niente.
Non vado a votare, anche se ho letto un po' e voterei no, per diretta e incazzata protesta di essere chiamata a votare su temi complessi, multisfaccettati e multifattoriali che non possono essere oggetto di referendum, se non a costo di essere mistificati, ridotti a slogan, falsati.
La metto giù brutale: siamo chiamati a fermare una produzione italiana (piccola) di metano che alle attuali condizioni tecnologiche e di mercato verrà sostituito da importazione di metano prodotto altrove. Veniamo quindi chiamati a votare di spostare (abbastanza ipotetici) rischi ambientali dal nostro backyard ad un "altrove"?  E allora come mai tutto questo viene collegato alle energie rinnovabili, alla protezione dell'ambiente, al consumo delle risorse?
E, chiedo scusa, che strumenti ho io che pure ho due lauree, ma mi occupo di anziani e disabili e poveri per capire se i rischi ambientali sono maggiori nel trivellare o nello spostare metano in grandi metanodotti o in navi metaniere in cisterne d'acciaio in cui viaggia liquefatto a -161 gradi?
Non dovrebbe essere la politica, la mediazione e la discussione politica a farne oggetto di consapevolezza collettiva e consenso?
I referendum sono giusti per confermare o disconfermare concetti grandi, semplici, non semplificati: aborto sì o aborto no, divorzio sì, divorzio no.
Sono ancora pentita di essere andata a votare per il referendum sull'acqua pubblica, anche lì un tema assai complesso che non riguardava in realtà come ci era stato detto solo il principio dell'acqua pubblica, ma riguardava anche e riguarda tuttora la capacità e anche la possibilità di gestire in modo equo, trasparente ed efficiente da parte del pubblico (e io che lo conosco bene avrei dovuto saperlo).
Così, non vado a votare e non voterò mai più su problematiche distorte e mistificate, pronta ad un impegno di costruzione collettiva di consapevolezza, conoscenza e consenso sui temi sollevati. Smettetela di cercare di usarmi!
  (Ps non addosso ai promotori ma esprimo la mia indignazione per la campagna Trivella tua sorella - dimostrazione plastica che, sia a destra che a sinistra, la madre dei cretini è sempre incinta)

sabato 9 aprile 2016

E BOLOGNA COI SUOI ORCHESTRALI?

sabato a Bologna. Complice un convegno di cui Roberto era relatore, organizzato dall'Accademia Italiana della Cucina (titolo: "Un gusto ripieno di storia e ripieno di salute - la pasta ripiena in Emilia-Romagna") che offriva al mattino due ore di una "visita guidata alla Bologna nascosta" abbiamo girovagato per il centro di Bologna partendo proprio da sotto le Due Torri (quella degli Asinelli - sotto la quale ogni volta ci stupiamo di non essere mai saliti, forse ancora prigionieri di quel vincolo originario per il quale non si poteva salire prima della laurea - pena non laurearsi più - e la pendente Garisenda /Anteo della Divina Commedia).
Da lì siamo andati verso strada Maggiore alla chiesa dei Santi Bartolomeo e Gaetano dove un prete dagli occhi color del cielo ci ha fatto parte del suo grande amore per la Chiesa stessa con la sua storia molto particolare e soprattutto del suo amore immenso e devoto per la Madonna del Suffragio di Guido Reni ("un parrocchiano della nostra Chiesa").
In effetti è bellissima e dolcissima, in questa chiesa piena di cupole. In tanti anni di Università non solo non ci ero mai entrata, ma nemmeno ero stata consapevole della sua esistenza (su cosa ero concentrata? Non so, non ricordo... Forse su conoscere, conoscere, capire, come una giovane spugna che non vede vicino perchè si sforza troppo di vedere - di andare - lontano).
E poi Corte Isolani, che io ricordavo in rovina e ora è elegantemente ristrutturata. Qui c'è lo store di Roche Bobois, su diversi piani, e diversi metri sotto terra, preservato, si può ammirare un pezzo lastricato della via Emilia con i segni incisi nella pietra dei carri che vi passavano. La strada Maggiore su cui tante volte siamo passati  nasconde in profondità la via Emilia romana!
E poi le sette chiese col sepolcro di San Petronio, una delle iconografie più conosciute di Bologna In un contesto altamente elegante e spirituale.
Appena fuori, ma anche tutto intorno, un sacco di gente sorridente e rilassata, giovani, vecchi, bambini, passeggiava per tutto il centro - una scena di pace che mi ha aperto il cuore alla speranza - questa pace la dobbiamo a tutti i costi difendere, dobbiamo rendere questo periodo storico di pace la normalità e non l'eccezione, consentendo ad un numero sempre maggiore di persone di passeggiare nel sole primaverile di una bella città.
E poi la libreria Zanichelli con lo studiolo di Carducci, tappa da Tamburini per finire il giro davanti a un San Petronio bianco brillante nel sole e imponente, protettivo, accogliente - come Bologna.
E per finire spuma di mortadella, tortellini in brodo, carrello dei bolliti e degli arrosti con mostarda e salsa verde e gelato alla crema con salsa di cioccolato - al ristorante Diana di via Indipendenza, il tempio della tradizione culinaria bolognese - all Bologna day.
Inondazione di ricordi che alcuni che leggono condividono con me in parte e in parte ognuno di noi ne ha altri, ma oggi i ricordi sono stati dolci, profumati, abbiamo avuto la nostra vita, e ancora tanta ne rimane - siamo fortunati ad avere avuto Bologna a vent'anni e ancora Bologna sa parlare, basta ascoltarla.

venerdì 8 aprile 2016

OGNI TANTO UNA BUONA NOTIZIA

http://www.gadlerner.it/2016/04/08/regione-lombardia-condannata-a-risarcire-englaro-per-aver-negato-il-diritto-a-morire-con-dignita-a-eluana

Ogni tanto una buona notizia - probabilmente troppo tardi per Eluana e soprattutto per il suo impavido papá, ma, come ha commentato il mio quasi diciottenne figlio, "almeno possiamo sperar bene per il futuro" - e lui di futuro dovrebbe intendersene.

BUY LOCAL


lunedì 4 aprile 2016

MANI CAPACI

Stasera stavo cucinando il risotto con gli asparagi ed ero anche un po' in ritardo - é difficile scappare via dal lavoro quando centomila complicazioni e casini si accumulano sulla scrivania, pur se ordinatamente impilati in sottili cartelline o archiviati in ancor piú impalpabili file e folder del computer.
Stavo cucinando, dopo aver raccolto gli asparagi dall'orto, spignattavo, affettavo, grattugiavo, apparecchiavo, caricavo una lavatrice e rispondevo ad un what's up - come quasi sempre, da sola, o con la sola compagnia di un telefilm che occhieggiavo ogni tanto e il cui solo merito é di essere popolato da bellissimi esemplari umani che si danno molto da fare sparando e uccidendo a destra e a manca.
In automatico, esplicavo tutta la mia efficienza. Ad un certo punto mi sono guardata le mani, di cui rammarico l'invecchiamento, le vene evidenti, le nocche spesse - e ho pensato a come siano mani capaci di fare cose e di quanto hanno lavorato in questi anni. Quante cene e (un po' meno) pranzi avró cucinato nella mia vita, ogni volta pianificando, scegliendo ricette e materie prime e i ripetitivi gesti di base per assemblare qualche piatto che la mia famiglia avrebbe consumato e che sarebbe stato il fulcro della cena? Ho cercato di stimarlo, ma non ne ho proprio idea.
Poi è tornato Roberto e il risottino con i primi asparagi dell'orto era davvero buono. Ed è terminata anche questa giornata di primavera.

venerdì 1 aprile 2016

IL CONDOMINIO DEI CUORI INFRANTI

Film toccante, che parla direttamente al cuore e che parla del cuore della gente, della solitudine, dell'indifferenza, del degrado, ma anche della resilienza, dell'accoglienza e dell'incontro. Da vedere, per respirare aria buona nell'aria densa e cupa che ci circonda.