lunedì 30 settembre 2024

DONNA VITA LIBERTÀ

 In questi giorni il Papa ha definito l’aborto un “omicidio” di bambini, le donne che lo praticano “assassine” e i medici che lo praticano “sicari”. In quanto esponente di un mondo in cui la “frociaggine” impera e di vecchi maschi non solo privi di figli, ma privi dell’esperienza stessa di rapporti con le donne e portatori di dinamiche familiari e lavorative nulle, mi chiedo (e mi viene da ridere) “da che pulpito”…

Da atea, ammetto che Papa Francesco non mi è piaciuto mai di più dei suoi predecessori: tutti esaltano il suo ruolo pastorale vecchio stampo e io lo riconosco come il modo accattivante di bontà esibita e ipocrisia ben costruita così caro alla Chiesa Cattolica. Vecchio stampo, appunto. Quindi non sono per niente “delusa” da Papa Francesco, piuttosto sorpresa invece che la verità sia stata per una volta detta chiaramente.

Grazie per avere offeso tutte le donne, così tentate dall’omicidio dei loro bambini e adesso anche i (pochi, per convenienza) ginecologi non obiettori. Sono invece eroi quei ginecologi che prendono lo stipendio dallo Stato ma si rifiutano di applicare una delle sue leggi. Nessuno li costringe, è ovvio, ma vadano a lavorare per il privato, grazie.

In quanto a noi, continueremo a cercare di fare del nostro meglio, mettendo al mondo e allevando figli maschi che rispettino i nostri diritti e la nostra integrità.  Se come dice il Papa (mentendo spudoratamente) la Chiesa è donna, allora forse la chiesa ha una speranza. Ma quello che importa è che la vita, nella sua faticosità e complessità, diventi sempre più donna.

Donna, vita, libertà.


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