mercoledì 18 settembre 2024

UNA PICCOLA LUCE NELLA NOTTE




 Così è andato, stamattina, volato a Parigi verso il suo dottorato,  carico di entusiasmo, aspettative e ansie e con un progetto concreto di iniziare a formare il suo nucleo familiare (Nina lo dovrebbe raggiungere in novembre, espletate le formalità di lavorare da remoto in un altro paese e in una casa che deve ancora essere trovata).

Cosí è andato, portandosi con sè le piccole routine che avevamo creato in questi due mesi di convivenza e che ci mancheranno per un po’ - ne creerà altre, lontano e con altri.





E il mio vecchio cuore, che ha visto tante partenze, non si abitua mai - ogni volta si spezza. E poi si adatta, faticosamente, ma si adatta. La vecchiaia non mi piace affatto, è piena di cose spiacevoli, ma una delle cose peggiori è questo svanire di un’idea di famiglia che era la mia famiglia e che faccio fatica ogni volta a riadattare a una famiglia nuova, ramificata, spezzata e molteplice. Ma è poca cosa, in fondo, stiamo tutti vivendo la vita che ci siamo scelti e costruiti giorno dopo giorno.

Da alcuni anni, dopo avere letto un articolo sull’usanza di mettere candele alle finestre per facilitare il ritorno a casa di notte (in tempi in cui non c’erano i flash dei cellulari e nemmeno le luci dei lampioni), ero solita, se Anna o Luigi tornavano la sera dopo che ero andata a letto, lasciare accesa una candela sul tavolo della cucina. Mi sembrava un piccolo faro che vegliasse sul loro ritorno a casa e lo facilitasse. Da un po’ ovviamente non lo facevo più (Gigi è partito per Monaco un anno e mezzo fa), ma in questi mesi in cui è stato a casa è capitato qualche volta e mi piaceva molto andare a letto, spegnere tutte le luci e voltarmi ad ammirare la piccola luce sul tavolo. Da stasera tornerò a non farlo più, ma solo per stasera accenderò ancora la candela per suggellare due promesse. La prima, facile, è che questa casa e questa famiglia sarà sempre qui per loro, quando e come lo vorranno. La seconda, che non so se saremo capaci di mantenere, è che non saremo un peso per le loro vite.

Una piccola luce nella notte. Buon viaggio, Gigi (solo piccole cose stupide da mamme).



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