mercoledì 8 marzo 2023

ANCHE A ME

 

C’è quest’uomo sul mio telefonino, con il cappotto grigio e il panciotto puntinato, che balla da solo davanti a una bara di legno chiaro e alla foto di una donna che sorride. I pollici, abituati allo scrollo nevrotico dei video, si arrestano in segno di stupore. L’uomo che balla si chiama Stephane ed era il compagno di Agnès Lassalle, la donna della foto, la professoressa di spagnolo uccisa con una coltellata al cuore da un allievo che dice di aver sentito le voci nella testa. Siamo sul sagrato di una chiesa di Biarritz, il funerale è appena finito e la bara contenente il corpo della vittima di un delitto assurdo sta per essere inghiottita dal carro funebre, quando invece della rabbia parte la musica. «Love» di Nat King Cole, nella versione francese. 

Stephane e Agnès si erano conosciuti su una pista da ballo già quarantenni, e si erano concessi un nuovo inizio insieme. «Love» era la loro canzone. Stephane danza leggero intorno alla bara con le braccia allargate, come se fossero piene di lei. Gli amici osservano la scena, finché decidono di farne parte. Un signore incanutito inizia a volteggiare con una rossa, si aggiunge un’altra coppia, e poi due donne, e due ragazzi: sembra di essere sul set di un film dove si sta girando una festa di nozze. Al centro del quadro Stephane e il fantasma di Agnès, con quei loro passi perfetti, condivisi chissà quante volte in vita. Non mi era mai venuta così tanta voglia di ballare.

Balla da solo davanti alla bara della moglie, poi la folla lo segue

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