Ieri, durante una verifica sui gruppi di lavoro attivi nel settore disabili adulti, una collega educatrice che si occupa del periodo di passaggio della maggiore età (periodo molto difficile per i disabili e le loro famiglie, passaggio verso il mondo e le sue asperità) e quindi di disabili giovani, ci ha raccontato di un gruppo che lei segue. Il gruppo è formato da una decina di ragazzi tra i 18 e i 25 anni con ritardo mentale medio-lieve che nel tempo libero si ritrovano a fare attività insieme, si vedono in un bar, vanno al cinema ... fanno cose, si è formata anche una coppia e tutto per loro è più difficile. I genitori ne stanno fuori, la nostra collega fa sostegno a loro e ai loro genitori per implementare l’autonomia di entrambi e fa parte della chat di Whatsapp dei ragazzi.
Un giorno i ragazzi decidono di fare una gita al mare in giornata e con molte ansie da parte dei genitori (una coppia di genitori è salita comunque sul treno anche se non insieme a loro), c’è qualche inciampo ( i ragazzi prendono due treni diversi anche se vanno entrambi nel posto giusto) e alla fine arriva un messaggino nella chat di Whatsapp che la collega legge “Siamo arrivati tutti e siamo qui insieme a Riccione. L’unico problema è che non troviamo il mare”.
Una storia che fa venire voglia di abbracci e sorrisi.
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