La signora amorevole che pulisce la nostra casa è rumena, in Italia da tanti anni, con un compagno italiano, ha ricongiunto il figlio ventisettenne e vive fiera e indipendente nella sua casetta, vive di molti lavori di fatica che fa con voglia, determinazione ed entusiasmo. È scappata venticinque anni fa da un paesello romeno, da un marito che la menava (“ma poveretto, non era neanche colpa sua, lui era una brava persona, era l’alcool che lo rovinava”) e che adesso, neanche cinquantenne, è morto di cirrosi epatica. È contenta della sua vita, se la è (ri)costruita con le sue forze e sta bene. Ha due preoccupazioni principali: il figlio non ha ereditato la sua voglia di fare e costruire e si trascina un po’stancamente lavoriccchiando e preferendo appoggiarsi a questa madre energica (e un po’ansiosa) “d’altra parte gli uomini al mio paese sono tutti un po’ così”. Questo stesso figlio, cinque anni fa, è andato in Romania per una visita ed è tornato con una minorenne incinta che secondo la nostra signora faceva già la prostituta. La ragazza ha partorito la nipotina, ma non voleva impicci nella sua vita, l’Italia non le piaceva ed è tornata in Romania mollando la bambina alla nonna, la mamma della nostra signora. L’arrangiamento concluso è stato che la bisnonna (sessantacinquenne) alleva la bambina in Romania con occasionali visite della madre - ed entrambe le mantiene la nostra signora (il padre non ha avuto nè voluto nessuna voce in capitolo ). Quando la incrocio mi mostra orgogliosa le foto della bella nipotina bionda di quattro anni che sente ogni sera su Skype e mi racconta dei suoi progressi, della scuola che frequenta, di quanto è intelligente e precoce.
L’altro guorno mi ha raccontato che il prete è andato a benedire la casa della bambina (la casa della bisnonna) in Romania e la bambina, guardando fisso il prete, l’ha apostrofato “Ma tu sei un pedofilo?” Agli imbarazzati tentativi di farla smettere lei ha insistito per una risposta e quindi il prete a denti stretti ha cercato di spiegarle che no, lui non era un pedofilo, con energiche rimostranze rispetto ai metodi educativi di chi la stava allevando. Uscito il prete, la bimba a quella che lei chiama mamma/nonna ha convintamente rappresentato che comunque lei non era “affatto convinta che quel prete non era un pedofilo e che da sola non sarebbe più andata in chiesa”.
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