lunedì 28 settembre 2015

DEL LEGGERE

(Dalla lectio magistralis tenuta all'Università di Bologna in occasione della laurea ad honorem conferitagli da Daniel Pennac, ora pubblicata col titolo Una lezione di ignoranza)


Più frequentabili da noi stessi mi piace molto - migliori, insomma - e soprattutto il concetto di solitudine, che approfondisce ancora.


Chi legge tanto forse si sente solo - in effetti l'ho pensato spesso - e non necessariamente è una solitudine fisica. Ma poi anche, forse, si sente inquieto e cerca pace.

domenica 27 settembre 2015

PRODUZIONE PROPRIA

Quest'anno MEGAPRODUZIONE DI MELE COTOGNE. Regalate a tutte le amiche e produzione di marmellata in proprio. Eccola
In sostanza: 26 vasetti da 250 gr, 4 vasetti da 500 gr, 2 vasetti da 750 gr, 2 vasetti da 125 gr, per un totale di 10 Kg e 250 gr di marmellata. Il brivido però arriva adesso: ma chi ca..spita la mangia tutta quella marmellata?

lunedì 21 settembre 2015

CURARE LE PERSONE E NON LE IDEOLOGIE - una riflessione

Ieri, a Cuba, il Papa ha pronunciato questa frase "Curare le persone e non le idelogie". Così, d'istinto, è molto semplice essere d'accordo - pensando poi che per mestiere mi occupo di servizi sociali, cioè delle narrazioni di vite di persone (e famiglie) nelle loro infinite variabili, dovrei necessariamente essere d'accordo, però, se ci rifletto almeno un attimo, in verità non lo sono. 
Posto che è sicuramente prioritario curare le persone, il problema diventa subito come: prendiamo ad esempio curare un bambino che si trova in una famiglia inadeguata alla sua crescita - chi curiamo? Curiamo il diritto del bambino ad avere un luogo dove poter crescere o curiamo dei genitori che hanno tra le poche gioie affettive della loro vita buttata via l'avere tra le braccia il bambino?
E ancora, in presenza di risorse scarse, a quale cura diamo priorità, ad un anziano che deve avere la migliore qualità possibile del suo residuo pezzetto di vita o al bambino in cui un intervento educativo o psicologico esercita prevenzione di future dolorose ferite? Per non parlare poi di quando ci si addentra nei temi bioetici... E del fenomeno migratorio?
E qui entra in gioco l'ideologia, se si intende l'ideologia come un complesso di idee legate a dei valori e non come un fanatismo storico e culturalmente cieco.
Ecco, forse perchè in verità mi occupo di programmazione dei servizi sociali, mi appare chiaro che in verità non è possibile essere d'accordo con l'affermazione. Forse però potrei essere d'accordo nel vedere che curare le persone significa accompagnarle, stare loro accanto, ascoltarle e che curare le ideologie significa modificarle ed adattarle continuamente ad un contesto in rapido cambiamento, non essere accecati e ciechi, essere ricettivi e aperti al cambiamento.
Non che sia facile.
(Se qualcuno è curioso di saperlo, ad oggi il diritto dei genitori prevale a mio parere su quello dei bambini e il diritto degli anziani su quello dei minori- in generale, il paradigma della cura in netta prevalenza su quello della prevenzione. In tendenza - i mix sono molto variabili, in lento e contradditorio cambiamennto. )

giovedì 17 settembre 2015

Post di Luca Bottura su Facebook

In effetti la Bindi ha sbagliato a dire che la Camorra è un dato costitutivo di Napoli. E' un dato costitutivo dell'Italia

martedì 15 settembre 2015

RUBRICA: DOMANDE FLASH 2

Ma tutta questa preoccupazione sul Senato elettivo della minoranza PD che cosa riguarda, se poi le funzioni esercitate da coloro che si vogliono eletti rimangono uguali a quelle esercitate da quelli che si vogliono dalla maggioranza non direttamente eletti?

RUBRICA: DOMANDE FLASH 1

Ma la Serracchiani che è ogni sera in televisione (stasera l'ho rivista dalla Gruber dopo averla vista ogni sera di agosto - si vede che è tornata dalle ferie) avrà qualche momento libero per fare il Presidente della Regione?

I BAMBINI E LA GUERRA

Anche se tentiamo in ogni modo di nasconderlo, di dimenticarlo, di negarlo, il bambino con la maglietta rossa, esanime a testa in giù sulla spiaggia cui voleva approdare, muore ogni giorno e più volte al giorno da più anni di quelli che possiamo ricordare o documentare o storicizzare - muore nelle guerre sul campo, negli esodi biblici, nelle strade, nelle case. Muore fisicamente, oppure gli vengono amputati pezzi di corpo o di anima, da parte di estranei o di persone che ama e che dovrebbero amarlo. Muore di dissenteria, di malattie, di guerra, di fame, di abusi, di abbandono. È intollerabile non riuscire a proteggere i nostri bambini, non potere proteggere la loro innocenza, la loro infanzia, i loro sentimenti e speranze per breve tempo ancora intatte.
Che siano maledetti tutti coloro che ammazzano i bambini, tutti coloro che non combattono battaglie necessarie, magari anche sapendo di perderle. Proteggiamo i bambini, i nostri bambini - i bambini sono di tutti, non solo dei loro amorevoli o immeritevoli genitori.

venerdì 11 settembre 2015

11 SETTEMBRE 2015 - GEOLOCALIZZAZIONE DELLA FAMIGLIA

Oggi,  11 settembre (che brutta data, adesso che ci penso!) 2015, la mia famiglia é così geolocalizzata:
Anna ed Emiliano (daughter and boyfriend)
Sono in viaggio tra Seattle (Washington State) e Vancouver (Canada) per l'inizio delle loro meritate vacanze che finiranno con il matrimonio di Christine, la sorella americana di Anna (che le farà da testimone di nozze) in McCall (Idaho).


Luigi (son) è a casa sua e a scuola in Aguascalientes (Messico) fino al prossimo luglio
Roberto (husband and father) è per lavoro a Ciudad de Obregon (Messico) - torna domani (spero)

Io e Leo (my dog and I) Siamo a Sanguigna all'imbrunire di una meravigliosa giornata di settembre - non so Leo, ma io terribilmente invidiosa...

lunedì 7 settembre 2015

TUTTI MATTI PER COLORNO

Tre giorni a divertirmi come una bambina, ad assaporare pezzi di poesia - poesia e divertimento fatti con i corpi, con le luci, con poche cose che mi ricordano i giochi di bimbi - una corda, una bacchetta di legno, una palla.
Una salutare vacanza dalle parole - si esprimono cose molto più intense con i corpi.
TUTTI MATTI PER COLORNO 2015 (www.tuttimattipercolorno.it) è ahimè finito ieri.
Ma ieri sera tardi, uscendo da una piazza che lentamente si svuotava e osservando le facce felici di tutti quelli che vedevo intorno ho pensato che se riuscissimo tutti a divertirci come bambini, almeno una volta ogni tanto, il mondo sarebbe molto migliore. Io mi sentivo più buona e in pace e sono sicura lo fosse anche la gente intorno a me. Cercherò di ricordare quella sensazione ( potrei dire di aggrapparmici, se non sembrasse un po' retorico).
Evviva Tutti matti per Colorno! Al 2016 per altri pezzi di poesia!

Dall'alto: Circocentrique, Collectif de la bascule, Karl Stets, Cie Yoann Bourgeois,  HuryCan




BUONISTI UN CAZZO. E VIVA L'ITALIA

"Un mese fa, o poco più, l’emergenza migranti è stata gestita dai cittadini milanesi con entusiasmo ed efficienza. La stazione era piena di persone comuni che distribuivano viveri, vestiti, informazioni. Attorno a loro lavoravano alacremente le forze dell’ordine.
Ogni giorno navi della nostra Marina militare salvano vite umane nel Canale di Sicilia. Lo fanno pure ora che la missione Mare Nostrum è diventata Triton, anche sulla spinta di Merkel e C., e teoricamente avrebbe valenza ben poco umanitaria.
Associazioni religiose, laiche, semplici cittadini si incaricano quotidianamente, in una sorta di Resistenza civile, di equilibrare l’Italia orrenda e diffusa che sfrutta i clandestini. Un’Italia trasversale che parte dai campi di pomodori del sud e arriva fino alle Langhe, dove i raccoglitori d’uva sono schiavi ucraini e moldavi.
Siamo un Paese molto migliore di quel che crediamo di essere.
Ma ce ne vergogniamo.
Chiunque dica o anche faccia cose concrete per i più sfortunati viene deriso, tacciato di secondi fini, assimilato ai Buzzi, definito col più rotondo e sgraziato degli aggettivi: buonista.
Beh, buonisti un cazzo.
Buoni, semmai. Non perfetti, non santi, non intangibili. Ma buoni. O, se preferite, migliori. Migliori di chi gorgoglia razzismo più o meno mascherato e cerca sempre un nuovo pusher di palle – giornali, politici, buffoni vari che lucrano sull’intolleranza – con cui giustificare la propria coscienza livorosa.
Gente che magari ciancia di patriottismo, di difesa della bandiera, di identità nazionale. Gente che deve sapere una cosa: proprio quella vergogna ha appena tenuto l’Italia fuori dai libri di Storia.
Perché la Germania avrà certo operato – anche – un calcolo, aprendo ai profughi siriani. Avrà anche spalancato le frontiere perché con un’economia così solida l’impatto può essere retto più facilmente. Avrà anche deciso di ribaltare l’inerzia della propria percezione all’estero dopo essere stata vissuta in giro per il Mondo come la carnefice della Grecia e la punta di diamante della Troika o di chi volete voi.
Fatto sta che ha reagito alla prima vera emergenza nazionale come umilmente mi ero permesso di suggerire al nostro amato Premier  “Accogliamoli tutti”.
E che quella solidità, quell’economia intonsa, quell’orgoglio di popolo, vengono da un Paese che non evade 300 miliardi di tasse l’anno, che distribuisce diritti ai propri cittadini perché sa chiedere i doveri, in cui c’è qualcuno che prende una decisione impopolare sul fronte interno, a forte rischio terrorismo, semplicemente perché la considera inevitabile.
Noi no. Noi titilliamo i ladri, soprattutto quelli della porta accanto, e accettiamo che un Paese largamente corrotto sia ineluttabile. Chiediamo loro il voto anche da sinistra, dando de facto dei babbei a chi si comporta decentemente. Nonostante tutto.
Li deridiamo se siamo di destra. Dicendo che non ci sono i soldi. Quelli dell’Iva che ci teniamo in tasca.
Per questo, su quei libri, ci sarà un poliziotto di Monaco e non un marinaio di Lampedusa. Per questo potevamo fare la Storia, e ancora una volta l’avremo subita. Per colpa di una minoranza vincente che applaudirebbe i migranti solo se sfilassero dentro a una cassa di legno.
Viva l'Italia."
(Post di Luca Bottura sul suo blog "Satira gratuita ma anche a pagamento - lucabottura.net)

Solo un però: fare la storia è molto complesso - si vedrà solo quando i protagonisti - e anche noi - non ci saranno più.

venerdì 4 settembre 2015

CHE BELLA FAMIGLIA!

Belli, vero? Sono la nuova famiglia messicana di Luigi,in Aguacalientes.
Sono il padre Carlos,la mamma Anjelica, la sorella maggiore Ana Paula (17 anni), il fratello tredicenne Victor e il piccolo Carlito. Che bello per Luigi avere fratelli più piccoli e genitori giovani ( del '72). Tutti appassionati calciatori e hanno pescato il maschio italiano su dieci che non gioca a calcio, non sa niente di calcio e non è per nulla interessato al calcio. Nemesi per entrambe le parti!
A parte questo, bellissimi, basta vederli per capire che ovunque nel mondo ci sono belle persone.
"Se il mondo assomiglia a loro non siamo in pericolo".
(PS. Luigi è il più alto)