Un giorno passato nel nulla, in un posto che non c'è in nessuna dimensione, non ha tempo, non ha spazio, non ha nessun segno di quotidianità e familiarità. Un giorno in viaggio. Sono partita mercoledì 24 alle 18 in treno da Parma e ho dormito nella casa di Anna, per fortuna molto vicina a Linate. Poi 25 sveglia le 4:45 per essere a Linate alle 5:15, in tempo per il. volo Linate Fiumicino delle 7. Alle 8 circa nel casino di Fiumicino per poi prendere il volo per New York JFK delle 10, dove sono arrivata alle 14 ora locale ( le 20 in Italia, fuso -6). Poi lì ho passato il security americano con tanto di impronte digitali (di tutte e due le mani! Un particolare che non capisco proprio), ho preso il treno per cambiare terminal, poi alle 17 locali (le 23 in Italia) l'aereo ancora per Portland dove sono arrivata alle 20:30 locali (le 4:30 del mattino in Italia, fuso -9 ore) dove misericordiosamente Roberto mi è venuto a prendere (lui è già qui da qualche giorno per partecipare come relatore ad un convegno). 40 minuti di un piacevole treno e poi sbarcata in un mega hotel. Quante ore di viaggio? Non oso quasi calcolarlo. Due film visti, pessimi pasti consumati, tutte le articolazioni che gridano vendetta, una sospensione di vita pazzesca in cui devi continuamente ricordarti dove sei e che ore sono. Tantissimi riti complicati: i liquidi, i passaggi sotto i detector, i gate, il passaporto sempre in mano (tra le poche cose che ricordi c'è chi sei, ma devi sempre dimostrarlo agli altri), i più fantasiosi sistemi per segnare i passaggi del viaggio (diverso accesso se sei un secondo time ESTA o un first, o ti-assegno-il-posto-al-gate).
Insomma-dieci giorni di vacanza ci aspettano, adesso.
😓😴😋
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