domenica 5 aprile 2015

COSA SUCCEDE -PARLIAMO DI CONVINZIONI O DI POTERE?

Assisto in questi giorni un po' scocciata alla messinscena delle "convinzioni": noi siamo di sinistra perchè difendiamo (i tre a cui si applica) lavoratori e l'articolo 18. Noi siamo i puri che combattono la legge elettorale perché le liste sono bloccate e che al tempo stesso vogliamo la nostra quota di nominati entro le liste stesse. Noi siamo quelli che hanno ragione perché gli altri non sanno fare analisi come noi. Noi siamo meglio perché non trattiamo il meglio possibile ora, ma abbiamo la convinzione che ci sia un meglio assoluto e su questo non trattiamo - a costo di stare fermi e bloccati - ma puri.
Il mio dubbio è: si tratta di convinzioni o si tratta di potere?
Si tratta di ideologia o si tratta di essere stati al centro del potere, magari anche in minoranza, e adesso non esserlo più? Essere stati sconfitti non solo dalle primarie, ma anche dalla storia, dal disastro di cui si è corresponsabili, dall'inesorabile mutare del tempo.
Mi sembra evidente leggendo Scalfari che il problema sia questo: un tempo non c'era mossa dei potenti del centrosinistra che non venisse prima discussa con lui - adesso è fuori e niente ovviamente può andare bene. Lo stesso vale per i vari Bindi, Bersani, Fassina, per la CGIL.. solo pensando questo capisco il commento di Landini del "si stava meglio quando c'era Berlusconi" - subito ho pensato che non aveva senso, ma poi ho ripensato a quel tempo, la CGIL era la bandiera della sinistra e sventolava - che importa che tutto andasse in malora?
Adesso finalmente qualcosa si muove, forse il meglio possibile nelle condizioni date, ma la CGIL non conta più niente o quasi e quindi va peggio - convinzioni o potere?
Sottovaluto le convinzioni? Forse - è noto che non sono affatto donna di fede. Ma vedo convinzioni così deboli, spesso cosi pretestuose, così avulse dalla realtà che il dubbio mi sembra legittimo, pur come una delle sfaccettature della realtà- come sempre la realtà è sicuramente più complessa.

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