La mia prima piccola operazione, la prima cicatrice del corpo - e devo dire che il concetto di cicatrice, di asportazione, di irreparabilità è quello che più mi turba. Si rescinde, si tronca e si va avanti - l'ho già fatto con le cicatrici dell'anima, adesso con una cicatrice del corpo.
Servono balsami e unguenti. Il primo balsamo è non avere dolore e in effetti sto bene, non ho che piccoli dolori dovuti a movimenti su cui cerco di essere cauta. Il secondo balsamo è questo
Il sole, il mio cortile pieno di fiori e profumi, il mio kindle (si vede sul cuscino della poltrona?) da cui mi parla la potente voce narrativa di Roberto Bolaño, il mio i-pad che mi tiene connessa al mondo e
Si sta bene, davvero. E stasera ci saranno anche Roberto e Luigi e sarà perfetto. Vi invito, se avete tempo (ma so che non l'avete, anch'io non l'ho mai).
Ps. E poi c'è quella vigliacca della gatta che non vede l'ora che io me ne vada dal "suo" posto. |
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