mercoledì 4 febbraio 2015

PER QUEL CHE SONO -le parole dell'adolescenza

Repubblica@Scuola ha  lanciato il contest “Per quel che sono” destinato gli studenti delle scuole italiane, per comprendere e ascoltare le parole di chi è impegnato nel passaggio più entusiasmante, complesso e difficile, l'adolescenza. Quella fase, stupefacente e tormentata, che ci vede crescere e dare forma alla nostra personalità e a cui sto assistendo ogni giorno osservando il sedicenne che abita la mia casa che ogni giorno cresce, è malmostoso, o affettuoso, o arrabbiato, o sognante, o entusiasta o depresso - una fatica di crescere a cui assisto con tenera e a volte esasperata partecipazione, senza mai dimenticarne la difficoltà e la complessità, tra timori e cambiamenti, improvvisi entusiasmi e esperienze spaesanti. Più di mille e cento gli articoli dei giovanissimi che hanno partecipato - alcuni sono bellissimi.
Iena21: "L'anno scorso ero alto un metro e 50 cm. Ora sono 1 metro e 65 cm. Sette mesi fa uscivo raramente. Oggi esco almeno 2 volte a settimana con i miei amici. Il mese scorso la mia voce sembrava quella di un bambino, e non aveva niente a che vedere con quella attuale. Gli insegnanti, il maestro di karate, i miei genitori, i miei nonni pensano che sia cambiato. Diverso, distratto, migliorato, peggiorato, misterioso, o anche semplicemente strano."
Lato20 : "Quel mobile, in alto, sopra i fornelli, è sempre stato per me irraggiungibile, troppo lontano. Troppo in alto. E io, forse, sono sempre stata troppo bassa per raggiungerlo. Troppo piccola. Crescendo, lentamente, l'ho raggiunto, e adesso, l'altezza di quel ripiano non mi spaventa più. Sono diventata grande. I cambiamenti sono tanti, le paure anche. Paura di non soddisfare le aspettative di chi spera in noi, di chi vede nelle mani di noi ragazzi, il nostro futuro, sperando che sia migliore del loro. Quando si è piccoli la notte ci spaventa, perché ci sono i mostri nascosti sotto il letto. Da grandi i mostri sono diversi: insicurezza, solitudine, rimpianti. E anche se si è più grandi e più saggi, ci si ritrova a avere ancora paura del buio. Di ciò che non conosciamo, di ciò che ci circonda".

Phoenix18 : "Quella indescrivibile voglia di partire, senza posti in cui andare, ma anche quell'incessante bisogno di casa".  "Nascono in noi idee rivoluzionarie, voglia di emancipazione e ricerca di una libertà. Ma a volte noi giovani, che dovremmo essere i più anticonformisti tra tutti, risultiamo essere i più conformisti. Per paura di non esporci o perché non si è capito ancora cosa è giusto pensare, tendiamo ad andare dove vanno i più".
(La mia preferita) Homer.tlc.10: "Conosco le mie capacità ma a volte le ignoro, conoscono i miei limiti ma a volte li infrango, conosco le mie intenzioni ma a volte le tradisco".  

Theedgeu22, alla sensazione di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato, ha affiancato: "Le follie, i divertimenti, il sentirsi invincibili e capaci di cambiare il mondo con uno schiocco di dita, le novità, l'autonomia, la ribellione. L'adolescenza è tutto questo e molto altro ancora."
Lato 16: "Non voglio crescere. Non ce n'è bisogno." 

Icanfly: "Io amo l'adolescenza, perché quando si è ragazzi si fa di tutto, si condivide tutto e si iniziano tante cose. Ti passano tante idee per la mente, si iniziano i primi amori e si incontrano nuove amicizie". 
Ferrari2002: "Crescere per me è una continua scoperta e meraviglia: so di diventare grande e sono felice perché tutto fila liscio. Ho tante persone con cui ho fatto amicizia e cresco insieme a loro".
Skair : "Aiutami a crescere non insegnarmi che le cose che fanno girare il mondo sono soldi e aspetto. Io non ci credo, non è questo ciò che voglio. Non dirmi che non ho valori se ancora non mi hai nemmeno rivolto la parola. Se sono chiusa nel mio mondo è perché stai cercando di portarmi via l'essenza per l'effimero. Si parla tanto di giovani e di adolescenza. Forse il problema è proprio questo: si parla troppo dei giovani, ma troppo poco con loro". 

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