lunedì 8 dicembre 2014

DELLE SPONGATE - e di un tempo perduto

In questo week end ho fatto le spongate, deliziosi e molto locali dolci natalizi ( chissà, forse piacciono solo a noi che ci siamo cresciuti..).
Le spongate sono un ricordo d'infanzia carissimo: il giorno delle spongate, quando vivevamo in paese ( siamo venuti via che avevo 8 anni) si adunavano diverse amiche della nonna con i loro ripieni preparati diverso tempo prima e per un giorno intero, insieme, preparavano e sfornavano tante e tante spongate, usando vari forni, in un chiacchiericcio serrato, col profumo del burro, dello zucchero, con le sventagliate di zucchero a velo sui vestiti e dappertutto. Un giorno caldo e intenso e gioioso che è uno dei miei più chiari ricordi d'infanzia, al calore dei forni accesi e di quelle donne amorevoli e operose. Noi bambini venivamo attirati a frotte nella loro orbita e beatamente ne godevamo i margini.
Venuti via dal paese, il giorno delle spongate era quello di noi tre donne: il capo era la nonna e poi c'eravamo la mamma e io agli ordini. Tante spongate, tanto lavoro, ma un bel giorno da stare insieme.
Poi me ne sono andata in giro per il mondo e la nonna è morta e a mia madre non interessava e non c'è stato più per tanti anni il giorno delle spongate. Da qualche anno ho ripreso a farle, ma da sola. Mia figlia ha altre cose da fare sempre e non è una scusa. Le manca l'esperienza del giorno delle spongate, di un tempo ormai perduto.
Io continuo a farle - da sola, in un pomeriggio, con l'efficienza che ho imparato in tanti anni di vita di corsa - non tante, ci sono sempre tante cose da mangiare, le mangeremo da Natale a Pasqua. E saranno dolci e buone.

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