L'Anna ci ha raccontato un sogno che ha fatto. In estrema sintesi, era chiamata a fare un colloquio di lavoro alla Barilla a cui faticava ad arrivare (non la trovava) con suo padre che chiamava continuamente per dirle che non era possibile che non arrivasse e come mai non arrivava e poi la chiamava per dirle che la Barilla voleva farle un proposta di lavoro a 2.500 euro al mese e che lui non era d'accordo perchè lei non sapeva fare niente ed era immorale che le facessero questa proposta...
Quanti fili in questo sogno ... un segno di questi tempi di incertezza e paura in particolare per i giovani che inevitabilmente vanno a prendere a mazzate l'autostima anche in chi è fortunato come Anna; la continua fatica che è il lavoro e la rincorsa ad una vita da costruire; il rapporto con le figure paterne, autorevoli, amorevoli, ma ingombranti - lo specchio che rimanda sempre immagini di noi stessi da confrontare con ciò che crediamo di vedere nello specchio stesso e ciò che vogliamo vedere.
Corri, Anna, corri, ma cerca di correre leggera, più lieve....
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