venerdì 22 novembre 2024

SOLO UNA VOCALE

 Mi piace insegnare italiano agli immigrati e mi piace farlo da volontaria, senza attestati da inseguire, senza performance da garantire, senza vincoli di classi e scadenze.

Il mio ultimo "protetto" è un ragazzo neo diciottenne, di origine indiana, in Italia da quattro anni e ospitato in una comunità per minori in quanto allontanato da casa per problemi di alcolismo del padre. Lo chiameremo G.

G. è esattamente l'opposto dello studente perfetto: non ha voglia di essere lì, sbadiglia, arriva in ritardo, non fa i compiti, si dimentica il materiale a casa, è convinto di sapere già l'italiano "sono già quattro anni che sono qui". Per fortuna di tutti, è educato, allegro  e gentile, questo sì. 

A me non fa arrabbiare, dico la verità, a differenza della mia volontaria-collega che si arrabbia moltissimo per le sue mancanze. Io invece solidarizzo un po' con lui: è un ragazzo evidentemente smarrito, senza guida, in balia di quello che succede e degli attimi che si susseguono, privo di educazione formale e di disciplina al lavoro e allo studio. Un ragazzo che non sa cosa fare di se stesso e del mondo.

Quello che voglio qui raccontare però è un episodio divertente che è successo l'altro giorno a lezione (facciamo lezione 1-1, poi fa lezione il giorno dopo 1-1 con l'altra volontaria e lezione in gruppo con altri ragazzini con altre due volontarie il lunedì sera). Il libro che più o meno seguiamo aveva un esercizio di comprensione di quello che succedeva in una bacheca con alcuni post. Nella bacheca un tizio dice di essere nuovo a Bologna dove è venuto a studiare e chiede cosa c'è da vedere e da fare. A un certo punto viene fuori la basilica di San Petronio. Chiedo a G. se sa che cosa è una basilica, praticamente certa che non lo sapesse (ovviamente chiedo sempre io se lo sa, non si prende la briga di chiedere lui, anche perché odia non sapere cose di italiano) e lui ci pensa su un attimo e si illumina (onestamente cerca sempre soluzioni e si aggrappa a tutto ciò che sa) "Lo so! E' qualcosa che si mette sulla pasta". Rimango interdetta un attimo e poi scoppio fragorosamente a ridere. Lui mi guarda stupito e quando glielo spiego ci mettiamo a ridere insieme.

"In fondo è solo una vocale, no?"



Nessun commento:

Posta un commento