In ogni famiglia ci sono storie che assurgono a miti. Uno dei miti della nostra è il diploma di laurea di Roberto. Il mio diploma è ordinatamente appeso nello studio, quelli di Gigi (adesso i diplomi di laurea sono due…) nella sua camera, quello di Roberto MANCA. Non è incorniciato, non è appeso, non è riposto. Manca, non c’è.
Il diploma di laurea di Roberto, secondo la sua certezza che abbiamo sempre dato per buona in famiglia, è tenuto in ostaggio dall’Università di Firenze a cui Roberto si era per un breve periodo iscritto per una laurea in Scienze Forestali (allora, in assenza di tutti i master e le specializzazioni adesso disponibili, rimaneva solo l’iscrizione ad un’altra laurea se non si voleva abbandonare subito gli studi. Io stessa mi sono iscritta e se ricordo bene ho dato anche un esame a Scienze statistiche e demografiche dopo la laurea, ma poi la vita ti acchiappa e molli questi piccoli sogni). Per anni abbiamo insistito con Roberto che recuperasse il suo diploma, ma non l’ha fatto fino in tempi recenti e coinvolgendo anche un amico accademico, trovando però solo il diploma di maturità scientifica, ma non quello di laurea. E niente, il diploma di laurea era perduto, inghiottito da oscuri meandri archivistici polverosi e odorosi di muffa burocratica. Niente cornice e niente esposizione per Robbi (e per fortuna non ha mai avuto bisogno di esibire il diploma originale nei suoi passaggi di carriera)
La vita è però andata serenamente avanti.
Stamattina ero in solaio perché sto catalogando i miei molti libri, con doppia catalogazione telematica su Anobii (il social dei lettori) e cartacea, sono arrivata nella catalogazione allo scaffale fantascienza e ho un buon numero di libri di fantascienza ancora in solaio da tirare fuori (non erano mai arrivati alla libreria quando l’ho riorganizzata). In un paio d’ore di alacre lavoro nella polvere li ho tirati fuori, ripuliti e intanto che c’ero ho riordinato un po’ la zona che ho liberato (oh, una piccola porzione del solaio, comunque, perché ci vorrebbero settimane di lavoro ed un coraggio radicale per ripulire davvero. Però un po’ di ordine, per quanto labile, c’è). Mentre alzavo un po’ di vecchi quadri e foto incorniciate per buttare via e tenere un po’ di quelle cose, poso le mani sul diploma di laurea di Roberto, debitamente incorniciato e solo un po’ impolverato (aveva quadri sopra e sotto e quindi era protetto dalla polvere). Un fulmine a ciel sereno!
Un mito che cade.
(Nella chat di famiglia, Roberto accusato di aver detto per anni una castroneria, si è difeso - scherzando -dicendo che lui “un diploma l’aveva consegnato, ma vai a pensare che chiedessero il diploma di maturità, i trogloditi fiorentini”. Io ho risposto “loro saranno trogloditi, ma tu sei un viandante disperso nelle galassie dell’universo”. Risposta di Luigi, con emoticon di risate a crepapelle “geniale”)
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