Si è appena chiusa la celebrazione (è il termine che mi sembra più calzante) della Conferenza del Mediterraneo sulle migrazioni. Controverse le interpretazioni sugli esiti: per la destra di maggioranza un grande successo dell’Italia “che è tornata a contare”, per le opposizioni un flop.
Nel mio piccolo, cioè nel piccolo di una che poco capisce e nulla conta, non mi sembra che essersi fatti dire apertamente davanti al mondo da dittatori locali che “dateci una montagna di soldi e non interferite su come noi trattiamo i migranti” (“sottotesto: “e di come facciamo grandi affari con i trafficanti di esseri umani”) non sia un gran risultato.
Mi sono anche autoobiettata che almeno è stato fatto uno sforzo di trattare la problematica da un punto di vista strutturale (la Meloni lo chiama “l’approccio” e fa un po’ ridere perché etimologicamente “approccio” significa avvicinarsi a qualcuno per ottenere favori - ad esempio gli approcci di adescamento delle prostitute - o, ancora più straniante, l’approccio nel gergo della Marina significa le adiacenze di un porto cui approdare in sicurezza..) e non solo episodico, ma quando vedo l’esclusione dal vertice della Francia (e anche della Germania) capisco che nemmeno questo è vero: è il solito fumo, fatto non per affrontare e risolvere i problemi concreti, ma per gettare fumo e confusione sugli stessi.
Ahinoi…
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