lunedì 26 dicembre 2022

DI GALLINE, ANZI, FEMORI DI GALLINE

 La serie “Cosa succede a Sanguigna”, anche se sembra impossibile, non perde la sua linfa vitale. 

Ecco, cosa succede a Sanguigna? Succede che abbiamo un pollaio con un gallo e un numero variabile di galline (mai più di dieci), che il nostro pusher fornitore di galline è il podere Stuard e che non essendo noi particolari fan del brodo di carne prediligiamo galline ovaiole che ci durano anni (credetemi, le uova del pollaio sono tutt’altra cosa che le uova del supermercato e noi siamo viziati).

Succede che da quando è mancata mia suocera, domina assoluta del pollaio e di tutte le decisioni riguardanti il pollaio stesso, è subentrato il suo degno figlio Roberto che ha sviluppato un forte attaccamento al pollaio e a tutti i suoi componenti, recentemente per esempio decretando la morte di un gallo ancora giovane (cfr nel blog la sorte mortale del gallo precedente a questo) perchè “è troppo grosso e spezza la schiena delle povere galline”. Succede che appena può Roberto libera nel pomeriggio le galline per qualche ora sopportando di trovare nell’aia qualche merda di gallina e alle galline le “ore d’aria” piacciono un sacco. Succede che le galline non sono tutte uguali e che le preferite di Roberto sono due, di indole particolarmente docile e che ti seguono nell’aia, chiamate “le sciocchine” perché, portate nel pollaio dallo Stuard, ci hanno insolitamente messo qualche giorno per imparare a entrare nel pollaio la sera e ha dovuto insegnare loro  come fare.

Un paio di settimane fa succede il disastro: Roberto apre la porta del paddock del pollaio per portare alle galline un po’ di insalata fresca (i residui della pulitura) di cui sono ghiotte e queste cercano di uscire - in prima fila “le sciocchine” che appena hanno visto Roberto si sono come sempre avvicinate. Roberto però non voleva ancora farle uscire e con un piede ha fermato una e con il secchio dell’insalata che aveva in mano ha fermato l’altra. Sfortuna volle, però, che la seconda sciocchina avesse appena cominciato a svolazzare (come fanno le galline) e quindi abbia urtato con una zampa il bordo del secchio, spezzandosi il femore. La gallina è rimasta così, immobile, in equilibrio su una zampa e con un’ala aperta per circa un’ora, per poi accucciarsi a terra.

Roberto è tornato in casa desolatissimo e arrabbiatissimo col destino crudele e baro, raccontandomi  il mal-capitato e rassegnandosi a poco a poco a far fuori la sua preferita, docile, amichevole e ovaiola imbattibile.

Mentre lui preparava gli attrezzi per l’omicidio io ho fatto una ricerca sul Web e ho trovato l’esperienza di un signore che ha steccato la zampa della gallina che in un paio di settimane ha calcificato l’osso ed è tornata a camminare, pur con la zampa storta. Racconto il tutto a Roberto che si convince a tentare. Con Gigi avvolgono la zampa rotta con un pezzo tagliato della canna per innaffiare e lo fissano abbastanza stretto con lo scotch.

Questo succede a Sanguigna.

Ah, volete sapere come è finita? Per quasi due settimane la gallina si è aggirata saltellando su una gamba, ma senza deperire, continuando a fare uova e sempre in compagnia della sorella. Dopo solo pochi giorni dormiva sul trespolo più alto e da qualche giorno posa anche l’altra zampa. Tra qualche giorno le toglieranno il “gesso”, ma sembra salva.

 Forse è un miracolo di Natale…succede solo a Sanguigna.

giovedì 15 dicembre 2022

UN PULLMAN DI TROIE

Le parole del leader di Forza Italia e presidente del Monza calcio

"Il Monza si sta dimostrando una grande squadra. Abbiamo un gruppo forte, un ottimo allenatore e obiettivi ambiziosi. Sono contento di partecipare alla cena per gli auguri di Natale con gli sponsor", scrive sui social il leader di Forza Italia e proprietario del Monza calcio, Silvio Berlusconi.

Ma durante la cena la retorica cambia e Berlusconi rimarca il valore in panchina di Raffaele Palladino dopo aver esonerato Giovanni Stroppa: "Abbiamo trovato un nuovo allenatore che era l'allenatore della nostra squadra Primavera: è bravo, simpatico, gentile e capace di stimolare i nostri ragazzi". Poi arriva la battuta: "Io ci ho messo una stimolazione in più, perché ai ragazzi che sono venuti qui adesso ho detto: ora arrivano Juventus, Milan eccetera e se vincete con una di queste grandi squadre vi faccio arrivare nello spogliatoio un pullman di troie". 



mercoledì 14 dicembre 2022

PRENDERE PER IL CULO I POTENTI

 Charlie Chaplin, nel Grande dittatore, prese in giro Adolf Hitler. Era il 1940. Ancora non si sapeva dei campi di sterminio, ma Hitler aveva già scatenato la guerra, era già l’incarnazione mondiale del sopruso e della violenza. Eppure Chaplin lo trovava comico. E aveva ragione. Se rivediamo un comizio di Hitler, di fonte alla folla oceanica in delirio, proviamo due sentimenti contrastanti: l’orrore, pensando a cosa è stato il nazismo, e l’ilarità, vedendo un ometto invasato che strilla come un ossesso. 

In tutte le forme di prepotenza e di sopraffazione, in tutti i bulli, i dittatori, i golpisti, i fanatici, c’è una componente incancellabile di comicità involontaria. Pochi giorni fa un anziano barone tedesco, con una giacca verde inverosimile, è stato arrestato assieme a un gruppo neonazi perché voleva assaltare il Parlamento. Vedendo le sue fotografie, il sospetto è che l’abbiano arrestato anche per la sua giacca.

Il tizio con l’elmo cornuto che con i suoi compari diede l’assalto al Campidoglio, a Washington, ha commesso un delitto gravissimo in una democrazia. Ma mezzo mondo ha pensato, vedendolo con quell’elmo: guarda che cialtrone.

La nomenklatura sovietica schierata sulla Piazza Rossa, un filare di vecchi maschi con la faccia pietrificata dal potere, come se si stessero già allenando per diventare mummie, aveva una evidente componente comica. Sembravano usciti da una sceneggiatura dei Monty Python. Eppure sotto di loro passava l’arsenale nucleare. Purtroppo lasciato in eredità a Putin.

Nel cinquantesimo del tentato golpe di Junio Valerio Borghese, quello della Decima Mas (ma molto prima di Ballando con le stelle) ci si spaventa pensando a quanto è fragile la democrazia. Ma quando si sente che la Rai doveva essere occupata dalla Guardia Forestale, come è possibile non ridere? Che compito aveva, la Forestale alla Rai? Disboscare il gruppo dirigente? Rendere obbligatori i documentari sulle betulle?

E Mussolini? Se pensiamo che è entrato in guerra con Hitler e ha fatto le leggi razziali, ci fa orrore. Ma la sua maschera mascelluta e pettoruta, specie quando portava il fez, è comicità in purezza. L’indimenticabile Giorgio Faletti, quando faceva la guardia notturna Vito Catozzo, per farsi grosso metteva le mani sui fianchi esattamente come il Duce, porco il mondo che ci ho sotto i piedi. 

Perfino gli haters, quelli che organizzano i linciaggi on line, ci fanno rabbia, la rabbia che si prova di fronte alla disumanità della calunnia e del linciaggio di branco. Ma quando leggiamo i loro messaggi, quasi sempre fanno ridere, perché fanno ridere le frasi sconnesse, l’assenza di ragionamento, fa ridere il cedimento strutturale del comprendonio che è tipico del fanatico, ma anche del cretino. I due termini non sono sinonimi, ma quasi.

 

Il prepotente, il violento, il dittatore, è la rana che volle farsi bue. Intuisci che prima o poi scoppierà. Fa quasi pena, povera rana.

 

Mai abbassare la guardia di fronte ai prepotenti. Ma mai dimenticarsi, nemmeno per un attimo, di prenderli per il culo. Sarebbe un’omissione imperdonabile.


- Michele Serra FB Che Tempo che fa, 12 dicembre 2022

domenica 11 dicembre 2022

INTERPRETAZIONE PERFETTA 2

 A volte la cronaca incalza e ci costringe ad essere congruenti con il proprio pensiero. In questi giorni hanno arrestato, dopo avere trovato nelle loro case SACCHI di denaro, quattro italiani appartenenti all’area di sinistra del Parlamento europeo con accuse gravissime (corruzione da parte del Qatar) aggravate in specifico dalla loro posizione politica (area di appartenenza o origine il sindacato). Particolarmente interessante anche il lato dei legami familiari (ai domiciliari anche moglie e figlia, il bell’assistente parlamentare italiano compagno della bionda vicepresidente greca socialista…). 

Seguendo il filo del ragionamento del precedente post, cosa ci dice tutto questo degli italiani? Corrotti, pasticcioni (suvvia, il contante in casa!), bugiardi, trafficoni, tragattini, indifferenti al bene comune, ma la famiglia -signora mia!- rimane perno essenziale.

Certamente non mi rappresentano e sicuramente non rappresentano la maggioranza degli italiani, ma non c’è dubbio che portino conferme a un certo modo di essere che purtroppo dobbiamo spesso registrare, colpiti ogni volta.

(ho la piccola speranza che vengano fuori coinvolgimenti di esponenti di altre nazionalità…)

Che figura di merda, però!

venerdì 9 dicembre 2022

VERGOGNA!

 Ieri ero in macchina con Luigi diretta al negozio mitico (di Soragna) cui ricorriamo quando qualcuno dei nostri maschi ha bisogno di giacche e/o di vestiti un po’eleganti - Gigi si laurea venerdì prossimo e ha bisogno di un outfit un po’elegantino.

Gigi guida e chiacchieriamo amabilmente del più e del meno quando se ne esce con una storia che non conoscevo

“Perché io fino in terza media, pensavo non ci fossero altre scuole oltre il liceo. Ho capito che ce n’erano altre quando in terza media ho chiesto al mio compagno di classe Mirco Tortini - te lo ricordi? - che liceo avrebbe fatto. Sapevo che c’erano il liceo scientifico e il classico e forse il linguistico e l’artistico. E Mirco  mi ha risposto che lui non pensava di fare il liceo ma l’istituto tecnico per geometri. Lí mi si è spalancato un mondo nuovo e sono risalito a tutte le possibilità in campo. Ma ti rendi conto?”

Poi Gigi mi ha lanciato un sorrisetto e uno sguardo in tralice “Non dovreste vergognarvi?”. Io mi sono messa sulla difensiva dicendo che non gli avevamo nascosto nulla “ma non è questo il punto, è la mentalità che si rivela e a cui mi avete sottoposto,…”. 

Non ho saputo cosa replicare.

INTERPRETAZIONE PERFETTA

 È andata in scena oggi un’interpretazione iconica, quasi perfetta. C’è stato uno scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia. I prigionieri oggetto di scambio quasi personificano ciò che si pensa dei loro popoli (si pensa, sottolineo. I popoli sono un qualcosa di molto più complesso e variegato, ma qualche verità o tendenza non sono comunque da negare, in presenza di elementi che le suffragano).

La prigioniera americana è una cestista cretina alta due metri che non ha saputo rinunciare al suo piccolo sballo da fumo nemmeno nei pochi giorni trascorsi in Russia. Sono certissima che le giocatrici avessero tutte ricevuto seri briefing sui pericoli inerenti il soggiorno in un paese come la Russia e sono anche abbastanza sicura che, se la intervisteranno (ops, errore, QUANDO la intervisteranno) la suddetta cretina, duramente punita, peraltro, rivendicherà il suo diritto costituzionale agli svaghi personali.

Il prigioniero russo è invece un trafficante d’armi fiancheggiatore di terroristi e soprattutto di regimi terroristici, con le mani grondanti sangue.

Un’americana e un russo, appunto, rappresentanti non del loro popolo, ma di alcune caratteristiche evidenti dei rispettivi popoli.

Intanto, un altro Paese spara sui propri giovani, in particolare sulle proprie giovani donne, e li condanna a morte e li giustizia.

Forse ci meritiamo l’estinzione…