sabato 31 luglio 2021

I PORTICI DI BOLOGNA



 I portici di Bologna hanno testimoniato alcuni anni fondamentali della mia (della nostra) giovinezza. Sotto i portici di Bologna ho camminato, studiato, cercato risposte, mi sono innamorata di cose e persone, ho riso molto e qualche volta pianto - insomma sono cresciuta. Onore a Bologna, che mi ha accolto e protetto, ma anche “lanciato” nella vita. 

Felice di avere per minuscola parte fatto parte della storia dell’Umanità dei portici di Bologna.





martedì 20 luglio 2021

COMPRENDERE

"Lei mi fa una domanda tipicamente maschile. 

Non mi sono mai posta il problema di esercitare influenza; a me interessa comprendere. E quando qualcuno comprende insieme a me mi sento appagata, come quando ci si sente a casa in un luogo".

Hannah Arendt



(Labodif)

lunedì 19 luglio 2021

INVETTIVA

 Stamattina la mia colazione è stata per l’ennesima volta funestata dalle notizie di RaiNews 24 che tradizionalmente mi tengono compagnia mentre mangio il mio tè con i biscotti che ho fatto sabato scorso. Da alcune mattine la notizia principale sia della rassegna stampa che del tg è la discussione sul Green Pass obbligatorio per alcune attività, sulla costituzionalità, utilità, prevaricazione, limiti di questa obbligatorietà. Questa mattina non ne posso veramente più: e mettetela, cazzo, questa obbligatorietà, per cinema, teatri, treni, aerei, alberghi e ristoranti (per quanto mi riguarda, anche per i bar e per andare a fare la spesa, ma logisticamente mi sembra piuttosto impossibile). Sono tutte attività che non mettono a rischio la sopravvivenza, solo la qualità della vita, sono opzionali, come ci ha evidenziato la disciplina delle zone rosse. Inoltre, bisogna sfruttare la caratteristica essenziale del pensiero no vax, ossia l’egoismo, il concentrarsi solo su stessi, sulla difesa del proprio recinto personale; bisogna mettere alla prova quanto ciò che viene spacciato per convinzione regga alla prova delle conseguenze .  È facile sostenere una posizione pensando di far pagare le conseguenze agli altri, senza pagarne in proprio.

E mettetela questa obbligatorietà e smettela di guardarvi l’ombelico dei voti, imbelli imbecilli! E piantatela di fracassarci i maroni con i vostri “posizionamenti”. 

sabato 17 luglio 2021

RIFIUTI INGOMBRANTI

 L’altro giorno un colombo è andato a morire nel pezzo del mio giardino di fronte alla casa. L’ho trovato una mattina, l’ho mosso con un bastone per vedere se era ancora vivo, ma era proprio morto, perfettamente intatto, con il piumaggio azzurrato ancora brillante, chissà di che cosa è morto, un urto, un avvelenamento, chissà. 

Consultandomi con Roberto (che al momento era in Puglia da clienti) telefonicamente, abbiamo deciso di buttare il cadavere nella ormai fitta siepe sul didietro della casa, perchè nella nostra fossa di compostaggio avrebbe attirato animali (ripugnanti, tra l’altro) e insetti, ma io non ero in grado di scavare la piccola fossa necessaria per interrarlo nel terreno secco e duro. Ho quindi preso una vanga, ho caricato sopra il piccolo cadavere e con quella in bilico ho percorso il paio di centinaio di metri per arrivare alla siepe che confina con un campo dietro casa.

Camminando, guardavo dispiaciuta il povero corpicino aggraziato e ho pensato che un attimo prima era un uccello in volo, giovane e pieno di vita e poi, appena la vita con un soffio esce, non è più niente. Non solo, il corpo, così importante per vivere, diventa un rifiuto ingombrante e di difficile smaltimento. Mi è corso il pensiero a quella lettera in cassaforte destinata ai figli in cui chiedo cremazione e nessun rito e annucio funebre e di spargere le ceneri possibilmente nel mio giardino o in Po. 

Per fortuna, sono arrivata alla siepe, ho gettato con fatica nel folto intrico dei cespugli il corpicino e ho fermato il pensiero. Solo una piccola nota di cronaca.

domenica 11 luglio 2021

IRRITAZIONE (INUTILE?)

 Ore 8, stamattina, con il mio tè verde e la torta che ho fatto ieri, colazione, silenzio, il fresco della mattina  e RaiNews 24. Raccontano di un focolaio a Malta in una scuola per stranieri e di un’ottantina di ragazzi italiani (di cui la metà positivi) bloccati in quarantena a Malta per due settimane. Nessuno sta male. Intervista alla mamma bionda, normale, vicino ai 50 anni, di uno dei ragazzi “Siamo molto preoccupati per le conseguenze psicologiche sui ragazzi, vogliamo un volo speciale per i non positivi per fare la quarantena a casa però nessuno ci dà risposte”. Botta di irritazione, subito! Le conseguenze psicologiche? Un volo speciale ? (A spese dello Stato, ovvio). Ma a pochi chilometri da Malta loro coetanei muoiono di fame o di mancanza di speranza, i bisnonni di questi “bloccati” in un albergo di lusso partivano per la guerra… 

Appunto, irritazione. Appunto, inutile.

mercoledì 7 luglio 2021

OLIVIA STUDIA

 Olivia (quasi tre mesi) studia 


(non esistono metodi di studio più efficaci di altri: ogni metodo è commisurato ai bisogni, possibilità e stili di apprendimento)

domenica 4 luglio 2021

SERATA D’ALTRI TEMPI

 Stasera Festa dell’Unità di Mezzani, paesino adiacente a Colorno. Da almeno trent’anni (l’Anna era piccola) siamo assidui frequentatori di questa festa dove nei primi due week end di luglio mangiamo i tortelli più buoni che ci sia capitato di mangiare: di ortiche, con un tocco di funghi nel ripieno di ricotta, pasta spessa, giusta “coda” del tortello (la parte di pasta eccedente il solo ripieno) che deve esserci, ma non deve essere eccessiva. Sappiamo che le ortiche vengono raccolte in primavera, sbollentate e poi conservate nei congelatori per poi diventare in luglio ingrediente dei tortelli e ogni anno ci chiediamo chi sia la mitica custode della ricetta e della mano sapiente che li tira e li taglia della perfetta pezzatura. Deve per forza esserci stato almeno un cambio di mano, oppure una trasmissione continua di sapere. 




La Festa negli anni si è trasformata, via via impoverendosi di iniziative: da qualche anno non c’è più la libreria, non ci sono più il gioco dei tappi dove si vincevano piante e i piccoli stand con i dolci di tutti i colori, dimensioni, tipi. Sono rimasti i tortelli, le rane, gli spiedini, l’insalata veramente mista (anche quella da trent’anni uguale) quindi con carote, peperoni, insalata e cipolle, il fritto misto e le patatine, i vini locali e ogni sera la musica, liscio, anni 90 o musica di band locali.  

Stasera si esibiva la Mezzabanda, cioè la Banda di Mezzani formata da anziani e giovanissimi allievi della scuola di musica locale con i loro maestri (il direttore d’orchestra, Marco Pierobon, è in realtá un suonatore di tromba piuttosto quotato che ha sposato una violinista locale e qui ha messo su famiglia). Purtroppo il pubblico era poco perchè aveva piovuto tutto il pomeriggio, ma erano dei dilettanti molto entusiasti ed impegnati. Ho avuto una sensazione strana, lì seduta sulle sedie di plastica dopo cena ad ascoltarli come se fosse lo scampolo di un mondo antico, che a quelli della mia età era familiare ma che è oggi quasi perduto, un divertimento semplice, popolare, autentico, gente che cucina per altra gente (i profitti in beneficienza) e gente che suona per la propria gente, divertendosi. In una sera d’estate.



venerdì 2 luglio 2021

DOVREBBERO FARE STUDI SOCIO-PSICOLOGICI…

 …sulle motivazioni per cui un uomo normale, non tanto interessato al calcio, padre e marito (e ora nonno!)  e imprenditore con una dose gestibile di vanità e qualche tratto di tenerezza viene ridotto da una partita di calcio della Nazionale italiana ad un uomo in mutande, esiliato al terzo piano dove abbiamo il televisore grande che non guardiamo mai e urlante (di gioia) per i gol dell’Italia e (di rabbia) contro Immobile (in altri tempi era Del Piero, frase tipo, urlata “Del Piero, sai dove te lo ficco, l’uccellino?”), giocatore a suo dire “non da Nazionale” - notare che ha appena scritto ad una chat di amici “Ti prego Mancini sostituisci Immobile con il primo che passa per strada che così vinciamo” e tra un po’ scenderà stremato (felice o infelice a seconda del risultato) come se la partita l’avesse giocata lui… 

Sarebbe uno studio sulle motivazioni e reazioni umane e sull’influenza del contesto davvero molto interessante.

PS al momento sento uno strano silenzio, mancano cinque minuti alla fine della partita, l’Italia è avanti di un gol - deve esserci molta sofferenza al terzo piano…