"Madre che possiede.
Madre che è madre perché mette al mondo. E questo basta.
Madre che sa – non potrebbe non sapere – cosa è giusto e cosa non lo è per i suoi figli.
Madre che sa.
E se non sa, madre che gruppi di madri su WhatsApp.
Madre che crede di sapere come sarà dopo, una volta fuori, sgusciato dall’utero. Madre che il naturopata mi ha detto che il parto in casa come una volta. Madre che nessuno mi ha detto che saresti stato diverso da come ti avevo immaginato.
Madre che ciao ragazze condivido la foto del parto, secondo voi mi somiglia?
Madre che abbraccia questo sconosciuto, madre che abbraccia forte, che stringe quasi a soffocare, madre che figlio mio resta qui tra le mie braccia, anche senza fiato, resta qui e non parlare. Che ti voglio immaginare come dico io.
Madre che ho letto su internet che si muore, di vaccini si muore. Madre che ragazze ma voi lo usate il latte vaccino?
Madre che resta qui tra le braccia, senza parlare, che ti sto proteggendo dal mondo, figlio, figlia mia.
Perché io so, non posso non sapere.
E tu guardami fare, guarda il tuo faro, impara a fare. Come la mamma, a fare". Mario Perrotta
Mario Perrotta | Della madre, il secondo capitolo della trilogia "In nome del padre, della madre e dei figli".
Madre che sbaglia, sicuramente, perché nell’essere madre mettiamo tutte le nostre debolezze e contraddizioni, ma anche tutto ciò che siamo e abbiamo imparato e raggiunto. E l’essere madre, e parlo per me, ha aggiunto immensa felicità, senso e significato alla mia vita.
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