“.... È vero che tutti noi subiamo una dialettica politica dai toni insostenibili, completamente disconnessa dalla realtà, per voce di personaggi che trovano più redditizio indossare i panni di animali da circo anziché adempiere con più dignità al proprio ruolo.
Che poi sarebbe anche il proprio dovere.
Ma è anche vero, che dall’altra parte qualcuno ha permesso che questo clima si creasse.
Per anni chi doveva presidiare le qualità di un “territorio di appartenenza”, ha sprecato energie e risorse perseguendo ambizioni individuali, tutelando ruolo/poltrona/incarico/influenza, confidando nello spirito di sopportazione di chi, soprattutto nel mondo della sinistra, avrebbe dovuto continuare a turarsi il naso, con spirito di sacrificio in virtù del male minore.
Con il naso tappato non si respira.
E infatti oggi queste piazze scelgono di respirare. Qualcuno si stupisce? Io no.
Senza odio, senza rancore, semplicemente dimostrando di poter fare a a meno di chi crede di godere ancora del riverbero luminoso di una ribalta che si è spenta da troppo tempo.
Sardine è un termine come tanti, dimostra che i nostri ragazzi sono in grado inventarsene quanti ne servono, finché ne serviranno. Cioè finché qualcuno non comprenderà che non bisogna tanto “saperparlareaigiovani”, bisogna avere la lucidità di sapersi eclissare quando è il caso che le energie, il coraggio e la visione dei più giovani e delle più giovani vengano messe a disposizione della collettività.
Un po’ come succede nei luoghi più virtuosi del mondo, che guarda caso stanno in Europa.
Il che mi porta al punto secondo: il “sovranismo”, inteso come argomento da bar. Ovvero il più grande nemico della sovranità reale, quella individuale.
Dopo quello che abbiamo appreso in termini di violazione e saccheggio dei nostri dati e informazioni personali, dopo che le aziende “Golia” del mondo hanno dimostrato di avere più influenza e potere di ogni stato sovrano, quale imbecille non ha ancora chiara l’evidenza del fatto che solo una grande dimensione territoriale- fondata su principi di tutela e di rispetto di diritti e libertà individuali- come l’Europa può rappresentare l’unica reale forma di protezione disponibile?
Un’ Europa che in tutti i suoi, sovente imperdonabili, difetti, ha già alzato più volte con successo la voce contro quei giganti che hanno più volte dimostrato di saper ingannare e divorare la democrazia e quindi la quotidiana sovranità di tutti noi.
Oggi non c’erano bandiere in piazza ad eccezione di quella europea, che infatti non stonava. Anche perché in grado di rappresentare una prospettiva di appartenenza della quale i nostri ragazzi hanno bisogno, e nella quale si riconoscono.
E infatti la qualità della risposta di queste piazze è qualche cosa che mette nuovamente l’Italia al centro di una questione capace di attraversare le frontiere, collocandoci per qualità, visione e puntualità storica esattamente dove meriteremmo di stare ogni giorno. “
(Max Casacci, leader dei Subsonica)
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