mercoledì 25 dicembre 2019

E PLURIBUS UNUM

Questo video è bellissimo e mi ha commosso. E pluribus unum.


PENSIERINI DI FINE ANNO


Infastidita, cerco di fare il punto su questa Italia del 2020, cercando di capire da dove viene il fastidio. Quindi: i meridionali votano chi li chiama africani, i cattolici adorano quelli che cacciano i poveri (purché lo facciano col presepe in mano), le donne spalleggiano chi augura lo stupro ad altre donne, i criminali sono quelli che salvano le vite e/o quelli che scappano per cercare una vita e non i 300 ‘ndranghetisti arrestati (a proposito, ma come si permette Gratteri di arrestare tanti calabresi, cosí infangando il buon nome della Calabria?)...
No, basta, niente pensieri. Meglio cucinare per il Natale.
Farei gli auguri, ma temo non bastino.


mercoledì 11 dicembre 2019

CONTRO TODA AUTORIDAD



CHIARO?

MADRE

"Madre che possiede.
Madre che è madre perché mette al mondo. E questo basta.
Madre che sa – non potrebbe non sapere – cosa è giusto e cosa non lo è per i suoi figli.
Madre che sa.
E se non sa, madre che gruppi di madri su WhatsApp.
Madre che crede di sapere come sarà dopo, una volta fuori, sgusciato dall’utero. Madre che il naturopata mi ha detto che il parto in casa come una volta. Madre che nessuno mi ha detto che saresti stato diverso da come ti avevo immaginato.
Madre che ciao ragazze condivido la foto del parto, secondo voi mi somiglia?
Madre che abbraccia questo sconosciuto, madre che abbraccia forte, che stringe quasi a soffocare, madre che figlio mio resta qui tra le mie braccia, anche senza fiato, resta qui e non parlare. Che ti voglio immaginare come dico io.
Madre che ho letto su internet che si muore, di vaccini si muore. Madre che ragazze ma voi lo usate il latte vaccino?
Madre che resta qui tra le braccia, senza parlare, che ti sto proteggendo dal mondo, figlio, figlia mia.
Perché io so, non posso non sapere.
E tu guardami fare, guarda il tuo faro, impara a fare. Come la mamma, a fare". Mario Perrotta

Mario Perrotta | Della madre, il secondo capitolo della trilogia "In nome del padre, della madre e dei figli".


Madre che sbaglia, sicuramente, perché nell’essere madre mettiamo tutte le nostre debolezze e contraddizioni, ma anche tutto ciò che siamo e abbiamo imparato e raggiunto. E l’essere madre, e parlo per me, ha aggiunto immensa felicità, senso e significato alla mia vita.

DI SARDINE - SUBSONICA

“.... È vero che tutti noi subiamo una dialettica politica dai toni insostenibili, completamente disconnessa dalla realtà, per voce di personaggi che trovano più redditizio indossare i panni di animali da circo anziché adempiere con più dignità al proprio ruolo.
Che poi sarebbe anche il proprio dovere.
Ma è anche vero, che dall’altra parte qualcuno ha permesso che questo clima si creasse.
Per anni chi doveva presidiare le qualità di un “territorio di appartenenza”, ha sprecato energie e risorse perseguendo ambizioni individuali, tutelando ruolo/poltrona/incarico/influenza, confidando nello spirito di sopportazione di chi, soprattutto nel mondo della sinistra, avrebbe dovuto continuare a turarsi il naso, con spirito di sacrificio in virtù del male minore.
Con il naso tappato non si respira.
E infatti oggi queste piazze scelgono di respirare. Qualcuno si stupisce? Io no.
Senza odio, senza rancore, semplicemente dimostrando di poter fare a a meno di chi crede di godere ancora del riverbero luminoso di una ribalta che si è spenta da troppo tempo.
Sardine è un termine come tanti, dimostra che i nostri ragazzi sono in grado inventarsene quanti ne servono, finché ne serviranno. Cioè finché qualcuno non comprenderà che non bisogna tanto “saperparlareaigiovani”, bisogna avere la lucidità di sapersi eclissare quando è il caso che le energie, il coraggio e la visione dei più giovani e delle più giovani vengano messe a disposizione della collettività.
Un po’ come succede nei luoghi più virtuosi del mondo, che guarda caso stanno in Europa.
Il che mi porta al punto secondo: il “sovranismo”, inteso come argomento da bar. Ovvero il più grande nemico della sovranità reale, quella individuale.
Dopo quello che abbiamo appreso in termini di violazione e saccheggio dei nostri dati e informazioni personali, dopo che le aziende “Golia” del mondo hanno dimostrato di avere più influenza e potere di ogni stato sovrano, quale imbecille non ha ancora chiara l’evidenza del fatto che solo una grande dimensione territoriale- fondata su principi di tutela e di rispetto di diritti e libertà individuali- come l’Europa  può rappresentare l’unica reale forma di protezione disponibile?
Un’ Europa che in tutti i suoi, sovente imperdonabili, difetti, ha già alzato più volte con successo la voce contro quei giganti che hanno più volte dimostrato di saper ingannare e divorare la democrazia e quindi la quotidiana sovranità di tutti noi.
Oggi non c’erano bandiere in piazza ad eccezione di quella europea, che infatti non stonava. Anche perché in grado di rappresentare una prospettiva di appartenenza della quale i nostri ragazzi hanno bisogno, e nella quale si riconoscono.
E infatti la qualità della risposta di queste piazze è qualche cosa che mette nuovamente l’Italia al centro di una questione capace di attraversare le frontiere, collocandoci per qualità, visione e puntualità storica esattamente dove meriteremmo di stare ogni giorno. “
(Max Casacci, leader dei Subsonica)

venerdì 6 dicembre 2019

DONNE EMILIANE

Siamo ancora lì, ancora a doverci difendere, disgustate, da questi acefali imbottiti di luoghi comuni e di triste stupidità. Non ci credevamo, però è così. La cosa più incredibile, comunque, è che le donne -emiliane e non - possano votare questa parte politica. In effetti, a pensarci, cos’è il massimo che in Emilia si chiede a una donna?