C’è un antefatto: Roberto ed io diligentemente partecipiamo agli screening che organizza la Regione Emilia-Romagna, come è logico ed opportuno (lo sottolineo perchè in questo periodo non è scontato che il logico ed opportuno venga fatto). Quest’anno ci è arrivata la convocazione per lo screening di prevenzione del tumore del colon/retto mentre eravamo in vacanza felicemente in America e quindi siamo andati a ritirare in estremo ritardo il piccolo contenitore per le feci che serve per lo screening. Noi siamo sempre al lavoro e il termine ultimo per la consegna era oggi entro le 11, cosí ci siamo messi d’accordo con il figlio studente universitario, che per inciso il venerdí non ha lezione, che andasse stamattina a consegnare i contenitori.
Ieri sera, io: “Ti ricordi vero Gigi che domattina devi andare a consegnare i contenitori all’Avoprorit a Colorno? Sono in figorifero in un sacchettino.”
Luigi: “Bleah, che schifo, la merda in frigo!” e, ovviamente scherzando: “cos’è, avete fatto i figli per fargli gestire la vostra merda?”
Io, continuando sul filo dello scherzo, “Sí, abbiamo appena finito di gestire la tua, di merda, e adesso tocca a te gestire la nostra”.
Ci siamo messi tutti a ridere e la scenetta è finita lî.
Poi, nel corso della serata, ci ho ripensato, e su questa battuta e su questa prospettiva di futuro forse c’è meno da ridere di quello che pensavo....
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