venerdì 9 giugno 2017

LE PAROLE PER DIRLO

"Per il finale gli interpreti dovevano intonare la parola "casa" in trentacinque lingue diverse.
All'inizio, anche dopo tante prove, non era venuto bene, le voci stridevano, mancava proprio l'armonia a cui aspiravano, poi una donna fece un passo avanti assumendo il comando con la sua voce ricca e flessuosa, un mare color del vino in cui annegavano ricordi di amore e di appartenenza. Presto gli altri la seguirono, e finalmente le trentacinque lingue, come un sola, si unirono in un Magnificat stentoreo, trascendente. Casa. Casa. Casa. Cresceva e aumentava, salí alle travi del tetto, e attraversando i muri raggiunse la strada illuminata, la campagna con i prati e le paludi, il cimitero e l'ovile, sorvolò foreste ammutolite, e arrivò alle savane solitarie e ai bassifondi redolenti, ai mari e oltre, verso destinazioni infinite, bramate.
Non immaginate quante parole esistano per dire "casa" e quali musiche selvagge se ne possono ricavare."


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