Osservatorio privilegiato (e sfigato, non c'è dubbio) dei mali del mondo è il mio lavoro dove, senza (io) mai vederli direttamente, conosciamo le storie di anziani, disabili, bambini, dipendenze, giovani arrabbiati, persi, senza identità, mostri che si aggirano tra di noi, vittime che dovranno imparare a convivere con ferite poche volte evidenti....
Non siamo , non sono, assolutamente delle mammolette, anzi, lo sforzo è di non perdere mai la capacità di indignarsi ed arrabbiarsi, lo sforzo è di non giudicare le persone, ma di avere ben presente i loro contesti, i loro vissuti - soprattutto lo sforzo è di non perdere la tenerezza.
Per questo motivo principalmente credo che la mia attuale ansia sia da tenere in considerazione. Da un po' osservo accanto ai comportamenti "malati" molti altri comportamenti che potrei definire "male di vivere" o incapacità a vivere - per me molto preoccupanti.
Racconto solo un aneddoto personale, ma tanti indizi e racconti ultimamente mi fanno teorizzare questo dilagare di nuova disabilità a semplicemente vivere.
Lunedì mattina ero nella caserma dei Carabinieri in centro a Reggio Emilia per denunciare che in ufficio mi avevano rubato il portafoglio dalla borsa. I Carabinieri sono (splendidamente- adoro i Carabinieri, le mie esperienze con loro me li hanno sempre mostrati e dimostrati capaci, organizzati, competenti e di enorme gentilezza) - sono organizzati con un'accoglienza dove prendono i tuoi dati e chiedono il motivo della tua richiesta, ti accomodi nell'adiacente sala d'attesa e poi vieni chiamato ad un colloquio in ufficio.
Mentre in sala d'attesa attendo il mio turno arriva una giovane signora che alla domanda del gentilissimo Carabiniere dell'accettazione risponde "sono venuta a segnalare che la bambina per 5 minuti si è sottratta al mio controllo volontariamente". Carabiniere "sua figlia?" Signora "Sí" Carabiniere "E quanti anni ha?" Signora "Nove. Ma devo precisare che ho anche un bambino autistico e che la bambina soffre di crisi di rabbia che la psicologa dice che non sono legate all'autismo del fratello, ma ho più difficoltà a gestire la bambina che il bambino - a volte non vuole neanche andare a scuola". Carabiniere (a mio avviso bravissimo) "E si è fatta aiutare dalla psicologa?" Signora "Vado anche al centro famiglie del Comune [nota di chi scrive: il centro famiglie del comune gestisce solo mediazione familiare e quindi conflitti tra adulti] e la psicologa dice che non devo dare importanza a questi accessi di rabbia della bambina, perchè cerca solo attenzione, ma io voglio fare la segnalazione per tutelarmi da un punto di vista legale perchè la bambina è poi sotto la mia custodia"
Dopo di che il carabiniere impassibile ha verbalizzato, la signora ha firmato il verbale e se ne è andata. Una me stessa agghiacciata e ammaccata nell'anima è rimasta lí - la signora non ha detto una sola volta mio figlio e mia figlia, ma sempre "la bambina" e "il bambino autistico" ed è andata via chiusa nella sua follia.
Siccome la me stessa professionista sa che i carabinieri sono tenuti a trasmettere le segnalazioni sui minori al Servizio Sociale ha controllato con la collega del territorio di competenza e farà arrivare anche la sua segnalazione alla psicologa che ha in carico il bambino autistico E LA SUA FAMIGLIA (particolare che a volte sfugge dalla consapevolezza). Ma la me stessa donna ed essere umano riflette: cosa ha la signora? Nessuna malattia, probabilmente, nessuna certamente mostruosità, ma un malessere di vita al quale sarà difficile dare risposta e supporto e che assommerà disfunzionalità a disfunzionalità in lei e nei suoi figli e nel "marito che torna tardi la sera". Tanti come lei, però, tanti, specialmente nel ruolo di genitori, difficilissimo, ma anche di adulti responsabili (in aumento esponenziale le dipendenze da gioco d'azzardo, per esempio, o i casi non di disoccupazione, ma di inoccupabilità, di impossibilità - e non per motivi fisici - ad ottenere o mantenere un lavoro) o di figli curanti (spesso o indifferenti o schiavi) o di giovani in cerca di identità (baby gang, comportamenti disfunzionali o autolesionistici, dipendenze). Comincio ad essere davvero in ansia sulla tenuta di questo modello di società (e non solo per le risorse evidentemente insufficienti) e ho anche un po' paura.
Senza perdere la tenerezza, speriamo.
mercoledì 22 febbraio 2017
martedì 14 febbraio 2017
TOGLICI I NOSTRI FIGLI ???
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/02/12/news/_ndrangheta_figli_boss-158126142/?ref=fbpr
Trovo tutto questo di una superficialità clamorosa e mi irrita molto. I bambini allontanati dalla famiglia portano dentro una profonda ferita emotiva - e parliamo di famiglie maltrattanti e disfunzionali. E qui si dice che "per il loro bene" vengono allontanati dalla loro famiglia e dal loro ambiente? Ma questi bimbi non avranno la memoria ""resettata" come in Matrix - dovranno fare i conti per tutta la vita con il fatto che quello è il loro papà, quella la loro mamma e continueranno ad amarli pervicacemente, come solo i bimbi sanno fare. Bisognerebbe essere più cauti, più umili, più vicini alla realtà e ai sentimenti veri prima di sparare - pericolose e superficiali - minchiate.
Trovo tutto questo di una superficialità clamorosa e mi irrita molto. I bambini allontanati dalla famiglia portano dentro una profonda ferita emotiva - e parliamo di famiglie maltrattanti e disfunzionali. E qui si dice che "per il loro bene" vengono allontanati dalla loro famiglia e dal loro ambiente? Ma questi bimbi non avranno la memoria ""resettata" come in Matrix - dovranno fare i conti per tutta la vita con il fatto che quello è il loro papà, quella la loro mamma e continueranno ad amarli pervicacemente, come solo i bimbi sanno fare. Bisognerebbe essere più cauti, più umili, più vicini alla realtà e ai sentimenti veri prima di sparare - pericolose e superficiali - minchiate.
DIREZIONE PD - NELLA GABBIA DELL'ESTINZIONE
https://plus.google.com/share?url=http://www.repubblica.it/politica/2017/02/14/news/nella_gabbia_dell_estinzione-158258406/&hl=it-it
Ahimè, tutto vero, ma non da ora. Ricordo molto bene la segreteria di Bersani in cui non c'erano assolutamente venti di scissione, ma al costo (molto alto) di avere un partito bloccato, che non prendeva posizione su nulla e privo di iniziativa - conservatore, quindi - perchè qualsiasi posizionamento avrebbe provocato reazioni di qualcuna delle anime (=capetti) del partito.
Vorrei sentire e capire le differenze sui contenuti, vorrei eleggere un segretario che non venga fatto fuori nel giro di poco, vorrei che se ne andassero, tutti. Vorrei capire cosa voto quando voto. Che stupida ingenua.
Ahimè, tutto vero, ma non da ora. Ricordo molto bene la segreteria di Bersani in cui non c'erano assolutamente venti di scissione, ma al costo (molto alto) di avere un partito bloccato, che non prendeva posizione su nulla e privo di iniziativa - conservatore, quindi - perchè qualsiasi posizionamento avrebbe provocato reazioni di qualcuna delle anime (=capetti) del partito.
Vorrei sentire e capire le differenze sui contenuti, vorrei eleggere un segretario che non venga fatto fuori nel giro di poco, vorrei che se ne andassero, tutti. Vorrei capire cosa voto quando voto. Che stupida ingenua.
martedì 7 febbraio 2017
UN FIGLIO
http://www.repubblica.it/cronaca/2017/02/07/news/udine_suicidio_trentenne_precario-157774539/?ref=fbpr
Dei nostri figli ci occupiamo tantissimo, li amiamo tanto, li proteggiamo finchè è possibile. Ma a volte la società che abbiamo costruito li agguanta e stritola la loro fragilità nelle sue mani, nei suoi artigli. Lo fa in tanti modi, a volte visibili e a volte più nascosti e subdoli ma non meno letali - resta poi l'assenza, il rimpianto, il senso di colpa individuale e collettivo. Dolore inutile e sprecato, vite e talenti sprecati - povero giovane Michele. Piangiamo per te, dopo non aver saputo essere con te.
Dei nostri figli ci occupiamo tantissimo, li amiamo tanto, li proteggiamo finchè è possibile. Ma a volte la società che abbiamo costruito li agguanta e stritola la loro fragilità nelle sue mani, nei suoi artigli. Lo fa in tanti modi, a volte visibili e a volte più nascosti e subdoli ma non meno letali - resta poi l'assenza, il rimpianto, il senso di colpa individuale e collettivo. Dolore inutile e sprecato, vite e talenti sprecati - povero giovane Michele. Piangiamo per te, dopo non aver saputo essere con te.
lunedì 6 febbraio 2017
CHIEDIAMO A TRUMP
Riflettevo stamattina che la pioggia dovrebbe essere vietata per legge il lunedì mattina. Forse potremmo chiedere un decreto a Trump, visto che gli piace tanto firmarne...
giovedì 2 febbraio 2017
VISIONI DI FUTURO
Se mi avessero chiesto anche solo una decina di anni fa come immaginavo la mia vita a sessant'anni avrei evocato una me stessa in pensione, felicemente occupatissima con uno o più nipotini piccoli, a leggere e viaggiare e fare passeggiate nel sole invernale con mio marito anch'esso in pensione e il mio cane. E conversari intelligenti con i miei amatissimi figli e gli amici.
In questo momento, nel mio troppo velocemente raggiunto cinquantanovesimo anno, la situazione è la seguente:
- lavoro come una scema dentro un apparato pubblico faticoso e farraginoso, privo di stimoli e di meritocrazia, ma a confronto con problemi spezzacuore
- invece dei nipotini, ci sono tre vecchi ultraottantenni da curare. Oggi ho riportato a casa dopo quasi due settimane di ospedale l'ottanovenne suocero dalla Geriatria con un sacchetto di medicine e diversi appuntamenti per esami, prelievi, piccole operazioni.
- la faticosissima (sono esausta) conversazione principale di oggi è stata spiegare all'ottantanovenne e alla ottantaseienne la sequenza e quantità delle medicine da assumere.
- ho un marito attualmente negli Stati Uniti da una settimana e decisamente workalcoholic.
- ho un ginocchio artrosico da fare operare non appena tutti i palliativi applicati e la mia pazienza si esauriranno (passeggiare con la ginocchiera e viaggiare con moderazione)
E infine oggi una giornata di merda, fredda nebbiosa umida.
Le visioni di futuro possono - anzi, non possono, sono - decisamente diverse dalla realtà, ma anche la realtà ha le sue buone cose, la sensazione di avere fatto un buon lavoro nei limiti del possibile, il gusto buono di avere curato qualcuno, il bel libro che sto leggendo, il calore della stufa con il fuoco vivace, Gigi nella stessa stanza che studia per l'esame di maturità e che alza la testa dai libri, controlla il suo tablet e dice "Ehi, sono duecento giorni che sono tornato dal Messico", mentre l'Anna me la immagino nella sua nuova casa di Winterthur che guarda la neve scendere e le news dall'Italia.
E adesso mi alzo dalla poltrona e comincio a preparare una buona pasta per me e Gigi. E il mio cane, sì, quello c'è.
In questo momento, nel mio troppo velocemente raggiunto cinquantanovesimo anno, la situazione è la seguente:
- lavoro come una scema dentro un apparato pubblico faticoso e farraginoso, privo di stimoli e di meritocrazia, ma a confronto con problemi spezzacuore
- invece dei nipotini, ci sono tre vecchi ultraottantenni da curare. Oggi ho riportato a casa dopo quasi due settimane di ospedale l'ottanovenne suocero dalla Geriatria con un sacchetto di medicine e diversi appuntamenti per esami, prelievi, piccole operazioni.
- la faticosissima (sono esausta) conversazione principale di oggi è stata spiegare all'ottantanovenne e alla ottantaseienne la sequenza e quantità delle medicine da assumere.
- ho un marito attualmente negli Stati Uniti da una settimana e decisamente workalcoholic.
- ho un ginocchio artrosico da fare operare non appena tutti i palliativi applicati e la mia pazienza si esauriranno (passeggiare con la ginocchiera e viaggiare con moderazione)
E infine oggi una giornata di merda, fredda nebbiosa umida.
Le visioni di futuro possono - anzi, non possono, sono - decisamente diverse dalla realtà, ma anche la realtà ha le sue buone cose, la sensazione di avere fatto un buon lavoro nei limiti del possibile, il gusto buono di avere curato qualcuno, il bel libro che sto leggendo, il calore della stufa con il fuoco vivace, Gigi nella stessa stanza che studia per l'esame di maturità e che alza la testa dai libri, controlla il suo tablet e dice "Ehi, sono duecento giorni che sono tornato dal Messico", mentre l'Anna me la immagino nella sua nuova casa di Winterthur che guarda la neve scendere e le news dall'Italia.
E adesso mi alzo dalla poltrona e comincio a preparare una buona pasta per me e Gigi. E il mio cane, sì, quello c'è.
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