venerdì 5 agosto 2016
LA SCONFITTA DEL PENSIERO
Oltre all'orrore, una cosa che veramente non afferro della strategia del terrore è proprio la strategia. In azioni di guerra, come queste sono, la strategia serve a disegnare la trama, vera o illusoria, della vittoria. Quale vittoria pensano di conseguire questi ragazzi, giovanissimi, che si fanno saltare per aria insieme a molti altri innocenti? Mio marito pensa che si aspettino le vergini promesse in ricompensa. Sul filo delle riflessioni di Massimo Recalcati, io invece credo più al fatto che non ci sia strategia, non ci sia pensiero. In assenza di pensiero è l'atto - psicotico - che sostituisce il pensiero stesso. Questi ragazzi non riescono più - se mai ci sono riusciti, o se qualcuno ha mai tentato di metterli in grado - a pensare e a tessere fili di speranza, per i quali il pensiero è indispensabile.
Per questo è necessario continuare a coltivare il pensiero, in noi, ma soprattutto nei giovani e nei giovani che vivono contesti difficili e contraddittori.
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